Impariamo a rispettare il mare e i suoi abitanti. E poi tutti a Genova per Slow Fish, per un consumo di pesce responsabile!
C’è un detto che unisce tutta l’Italia, “ogni frutto ha la sua stagione”. Questo proverbio ci ricorda che tutto avviene al momento opportuno e che non serve, e non fa bene, stravolgere o forzare i tempi; questo vale per ogni cosa che riguarda la vita. Nella sua trasposizione più contadina ci avverte che è assurdo volere che i frutti della terra maturino a nostro piacimento.
Cosa che purtroppo è avvenuta, perdendo l’idea della stagionalità dei prodotti, a discapito dell’ambiente (viaggi di merci da una parte all’altra del mondo o serre che hanno bisogno di tanta energia) e anche un po’ della nostra salute (frutta e verdura raccolte prima del dovuto non hanno lo stesso valore nutrizionale).
Ma che i frutti della terra abbiano dei cicli, una stagionalità, lo abbiamo quasi tutti presente, mentre solo pochi sanno che esistono anche per il mare. Sì, anche il pesce ha la sua stagionalità, ma non solo. Per consumare pesce nel rispetto dell’ambiente, nella salvaguardia degli stock ittici e della nostra salute, bisogna prendere in considerazione alcune variabili specifiche e adottare alcune buone pratiche.
Rispettare il ciclo di vita dei pesci
Il primo passo da fare, il più banale ma anche il più complesso, è trovare un buon pescivendolo a cui poter fare domande e da cui essere consigliati. Alcune informazioni dovrebbero per legge essere esposte, come il nome del pesce, l’area di pesca da cui arriva, se è pescato o allevato e come è stato pescato o allevato: se non ci sono chiedete.
Fondamentale è poi rispettare la stagionalità, che per i pesci è dettata dalla fase riproduttiva. Prediligiamo il consumo dei pesci dei nostri mari: evitiamo di farne viaggiare altri e abbiamo una maggior conoscenza del loro ciclo vitale. Alcuni esempi: cefalo, marmora, zerro e occhiata possiamo consumarli tutto l’anno; sgombro e palamita solo in inverno e primavera. Ma attenzione anche alla taglia: sotto una certa misura non possono essere pescati.
Questa limitazione è indispensabile per proteggere le risorse ittiche, perché solo gli esemplari che hanno raggiunto la maturità possono riprodursi. Diamo due numeri: sogliola, marmora e nasello non al di sotto dei 20 cm; lo sgombro dev’essere almeno di 18. Sono da preferire i pesci a ciclo di vita breve (non va trascurato il fatto che quelli longevi accumulano più sostanze tossiche) ed evitare quelli a rischio di estinzione (come tonno rosso, cernia e pesce spada) o il cui allevamento è troppo dispendioso e inquinante (come il salmone o pesci provenienti da allevamenti intensivi dove si usano mangimi e molti antibiotici nocivi al mare e a noi).
Un piccolo sforzo dal grande risultato
Vale dunque la pena fare un piccolo sforzo quando andiamo dal pescivendolo. So che ci sono abitudini dure da sconfiggere, ma il risultato che otteniamo è grande per il mare, per la nostra salute e anche per il portafoglio. Prediligiamo quelle che vengono definite specie neglette, meno richieste del salmone o del tonno, ma ricche di proprietà salutari.
Allora spazio alla fantasia e apriamo le porte di casa nostra a sgombri, palamite, zerri, pagelli. Via libera anche a vongole e cozze: oltre a far bene, i loro allevamenti sono tra i più sostenibili. Aiutiamo il mare e i suoi abitanti.
Slow fish
Dal 1 al 4 giugno al Porto antico di Genova torna Slow Fish. Coast to Coast è il tema dell’edizione 2023, un modo per sottolineare che mari, oceani e acque interne non sono ecosistemi a sé stanti: gli ambienti acquatici e la terraferma sono strettamente interconnessi.
Grazie alle conferenze, ai Laboratori del Gusto, al mercato dei produttori e dei Presìdi Slow Food di mare e della costa, agli incontri con i pescatori e alle molte occasioni per imparare e gustare, intraprenderemo un viaggio per migliorare i nostri comportamenti e aiutare il mare. Inoltre, Slow Food e Acquario di Genova organizzano, nel contesto della Città dei bambini e dei ragazzi, attività di educazione che coinvolgono scuole, famiglie e tutti i visitatori che desiderano imparare divertendosi, esplorando il misterioso mondo delle specie aliene. Per maggiori informazioni https://slowfish.slowfood.it.
Di Valter Musso