Obiettivo globale: piantare mille miliardi di alberi entro il 2030, per ridurre il degrado del suolo e assorbire anidride carbonica
Nel corso della conferenza stampa di chiusura del G20 di ottobre 2021, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato: “Riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuove vasche di assorbimento del carbonio, condividiamo l’obiettivo ambizioso di piantare collettivamente mille miliardi di alberi, concentrandoci sugli ecosistemi più degradati del pianeta”. Cosa intendeva esattamente?
Nel corso della riunione del G20, i primi grandi Paesi industrializzati hanno discusso prevalentemente della salvaguardia ambientale e del cambiamento climatico. Un problema scottante (perdonate la battuta) perché tutti noi stiamo sperimentando gli effetti legati all’aumento delle temperature medie terrestri. Lunghi periodi di siccità, estati torride, piogge e fenomeni atmosferici violenti sono alcuni esempi delle conseguenze connesse a questo aumento.
La variazione di temperatura che si sta osservando da diversi anni è strettamente connessa all’aumento della quantità di anidride carbonica presente in atmosfera. Questa sostanza è un potente “gas serra” e contribuisce in modo decisivo all’aumento delle temperature globali, con conseguenze sul clima terrestre che difficilmente possono essere previste.
Ora, la cosa interessante è che madre natura ha pensato a sistemi con cui eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera. Esistono, infatti, organismi viventi che sono in grado di catturarla per trasformarla, mediante la luce solare, in sostanze zuccherine come il glucosio o in altre molecole che sono utili al loro sostentamento. Quali? Le piante e gli alberi. Catturano l’anidride carbonica e per mezzo della luce solare la combinano con l’acqua per ricavare il glucosio e l’ossigeno che liberano nell’atmosfera. Questo processo prende il nome di “fotosintesi clorofilliana”. Ve la ricordate? A tutti gli effetti è quello che consente al nostro Pianeta di respirare.
Ecco perché Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di chiusura del G20 ha voluto far riferimento alla possibilità di piantare così tanti miliardi di alberi. Si stima che un albero, nell’arco di un anno di vita, sia in grado di assorbire e trattenere fino a cinquanta chilogrammi di anidride carbonica. Considerando che la vita di una pianta può arrivare a superare abbondantemente il secolo, si può avere un’idea di quanto sia importante piantare alberi in un periodo come questo.
Sarà, però, sufficiente disseminare alberi per salvare il Pianeta dal riscaldamento globale? Ovviamente le cose sono più complesse. Le parole di Draghi sono un ottimo e potente slogan, ma difficilmente basterà piantare alberi per provare a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici. Come sempre, quando si cerca di risolvere un problema complesso, si deve agire su più fronti.
Da un lato servirebbe aumentare gli spazi dedicati all’assorbimento di anidride carbonica, come le superfici boscose e le foreste. Dall’altro si deve agire sulle nostre abitudini e sulle politiche energetiche, modificando le fonti di energia e cercando di utilizzare quanto più possibile quelle rinnovabili. Si deve ridurre l’impatto delle produzioni industriali cercando di riciclare quanto più possibile i rifiuti e di conseguenza le emissioni necessarie per la produzione di nuovi oggetti.
È necessario anche modificare il nostro stile di vita. Preferire i mezzi pubblici all’auto privata, spostarsi a piedi su percorsi brevi, preferire il treno all’aereo quando possibile. Sono tutti comportamenti che possono aiutare il Pianeta a respirare meglio e a pieni polmoni.