Ciclabili d’Italia, belle e facili. I migliori percorsi per pedalare

da | 28 Mag, 2018 | Green, Lifestyle, Viaggi

Anche l’Italia si avvicina al turismo a pedali con le sue piste ciclabili (anche per bambini), seppur con ritardo rispetto al resto d’Europa.

Oggi è possibile andare in vacanza scegliendo un approccio di movimento più dolce, più sostenibile, vicino alla natura e all’ambiente.

Le ciclabili, quelle vere (quelle che consentono di raggiungere una località e non spariscono nel nulla di una rotonda o in mezzo a un incrocio) aumentano di numero, in modo lento ma costante e, speriamo, inesorabile.

I migliori esempi di ciclabili sono quelle del Trentino Alto Adige, faro stabile di tutto quello che riguarda la mobilità ciclistica, non solo per la qualità, ma anche per il contorno: servizi al ciclista, educazione stradale, possibilità di combinare l’uso di mezzi diversi, come la bici e il treno (l’intermodalità).

Si muovono anche le altre regioni d’Italia: vanno forte le ciclabili realizzate sui sedimenti di vecchie ferrovie dismesse, che sono totalmente protette dal traffico automobilistico e facili da percorrere.

Abbiamo raccolto un po’ di spunti per pedalare su tutto il territorio. Cicabili lunghe, belle e facili da affrontare. Come belli sono i luoghi che attraversano, dalla metropoli alla montagna, dal mare al lago. Ovviamente, tutte adatte a una gita con bambini al seguito.

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La ciclabile delle Dolomiti

Immersa in un ambiente incantevole e unico al mondo, la ciclabile che unisce Calalzo a Cortina d’Ampezzo è una delle più belle e suggestive d’Italia. Il percorso, ricavato sull’antico sedime ferroviario della linea che univa i due centri montani, è lungo poco più di 35 km.

In direzione Cortina è in leggera salita, la pendenza non va mai oltre il 3%.

Anche se le difficoltà sono modeste, per affrontare questa ciclabile serve un po’ di praticità con la bicicletta.

Per il resto è un percorso piacevole che non riserva troppe difficoltà, fatta salva una certa nordica modalità di percorrenza, che richiede di mantenere bene la corsia di destra e non lasciare ai bambini briglia sciolta come se stessero pedalando nel cortile di casa.

La strada con le automobili per alcuni tratti corre parallela, in altri tratti si inoltra nei boschi di larici, una meraviglia di fresco nelle giornate più calde.

Ci sono numerose fontane, aree di sosta e bar, alcuni ricavati nelle caratteristiche antiche stazioni ferroviarie.

Percorrere la ciclabile delle Dolomiti è come entrare in un museo a cielo aperto. Le opere esposte sono le montagne che incoronano, imponenti e vicine, questa conca unica al mondo.

Dalla ciclabile, man mano che ci avviciniamo a Cortina, si ammirano alcune delle più belle e famose cime dolomitiche, dal Pelmo all’Antelao, fino al Cristallo e alla Croda da Lago.

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In bici sul Naviglio Grande

La ciclabile che porta ad Abbiategrasso inizia a Milano, sulla strada Alzaia Naviglio Grande, una delle principali aree della movida milanese, nei pressi di Porta Genova.

Quella del Naviglio Grande è una classica delle pedalate domenicali, un percorso facile e alla portata di tutti, grandi e piccini.

In base alle necessità si può scegliere se percorrerla tutta: fino ad Abbiategrasso contate circa 25 km di percorso e se vi sembra troppo non è un problema girarsi e tornare indietro.

Che Milano sia una città d’acqua può sembrare strano a chi ha studiato sui libri che non è attraversata da un grande fiume, eppure il Naviglio Grande ha rappresentato per secoli una delle principali vie di comunicazione.

Costruito nel Medioevo per la difesa e l’irrigazione, divenne presto una via d’acqua navigabile, la prima in Europa (da qui sono passate le chiatte che trasportavano il marmo per costruire il Duomo). L’area della Darsena è stata, fino agli anni ‘50, uno tra i maggiori porti commerciali d’Italia.

Percorrere questa ciclabile significa immergersi in quella Milano d’altri tempi, fare un tuffo nel passato e uscire dalla metropoli in punta di piedi, con lentezza e gradualità, fino a raggiungere la campagna nei dintorni di Abbiategrasso.

Affacciati sul mare della Riviera Ligure

Inaugurata da pochi anni e resa celebre dal Giro d’Italia nel 2015, che qui transitò in occasione della tappa d’apertura a cronosquadre, la ciclabile che unisce Sanremo a San Lorenzo a Mare è stata ricavata sul percorso della vecchia linea ferroviaria, come la ciclabile delle Dolomiti.

L’ambiente è suggestivo. Immersa in panorami mozzafiato sul mare ligure, la ciclabile si snoda sulla costa ed è sempre lontana dalla trafficatissima Aurelia.

Per il momento è lunga 25 km (se ne prevede una espansione nei prossimi anni) ed è tutta asfaltata, larga e spaziosa, con due corsie, più una corsia pedonale sul lato verso il mare.

Come ogni ciclabile dagli standard elevati – e quella ligure lo è – sono numerosi e divertenti i punti di ristoro.

L’offerta, per chi desidera fare piccole soste durante la passeggiata, spazia dai bar alle piadinerie, dai chioschi alle aree sosta e ai ristorantini.

Qui il ciclista, dal più esperto al principiante, fino alla famiglia con bambini, può trovare ogni genere di servizio, compresi numerosi punti di noleggio biciclette che offrono non solo due ruote, ma anche risciò, bici a tre ruote, carrelli, seggiolini e giraffini.

È una ciclabile adattissima a bambini e famiglie, ma attenzione: è molto trafficata, ci sono diverse gallerie lunghe e umide (portatevi sempre un giubbottino!) e i pedoni sono numerosi.

È bene prestare attenzione ed evitare le ore più calde della giornata, perché le zone d’ombra sono limitate. Ma una ciclabile sul mare è un gioiello che ripaga tutto: assolutamente da provare!

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La ciclabile della Valsugana

La ciclabile della Valsugana unisce Bassano del Grappa a Caldonazzo, la cittadina trentina adagiata sulle sponde del lago che porta lo stesso nome.

È un percorso lungo, oltre 70 km, adatto a ciclisti mediamente preparati.

Chi vuole abbreviare il viaggio può optare per la formula bici+treno, una soluzione ottima che permette di ritornare al punto di partenza senza troppa fatica.

Bassano è una città da visitare, nota per il ponte e la grappa, ma sul percorso bisogna fermarsi a vedere anche il piccolo centro di Borgo Valsugana e il lago di Caldonazzo.

Nonostante la lunghezza, la ciclabile è abbastanza facile e non presenta pendenze proibitive, a parte qualche divertente sali e scendi nei dintorni di Primolano e Grigno.

L’asfalto è padrone, anche perché tutto il tratto veneto è ricavato su una strada a basso traffico ed è necessario perciò prestare attenzione, anche se le possibilità di incontrare auto sono abbastanza ridotte.

La parte trentina, invece, si snoda quasi totalmente su sede protetta e gli unici punti pericolosi sono alcuni attraversamenti stradali.

L’ambiente è variegato: da Bassano del Grappa ci si inoltra nelle strette gole della bassa Valsugana; si passa Primolano dove l’orizzonte si apre e ci troviamo di fronte alla tipica campagna trentina, con piccoli borghi e fontane, meleti e montagne.

Nelle giornate serene, non bisogna sottovalutare il caldo; in queste zone la canicola è significativa, almeno nelle ore centrali della giornata.

La ciclabile è assolutamente adatta a famiglie con bambini al seguito, ma vista la lunghezza è consigliabile pianificare più giorni di viaggio, con punti di partenza e punti d’arrivo.

Oltre alle fontane, sul tracciato si trova un “bicigrill”, forse uno dei primi in Italia, a Tezze.

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La Via delle Risorgive, in Piemonte

La ciclabile della Via delle Risorgive, ultima nata in Piemonte, si snoda nelle campagne a ridosso tra le provincie di Torino e di Cuneo, tra Airasca e Moretta.

È tutta asfaltata, corre lontana dalle strade più trafficate e attraversa alcuni piccoli borghi come Cercenasco, Scalenghe e Vigone.

È stata ricavata laddove fino al 1986 correva il treno regionale che univa Airasca e Saluzzo e per questo motivo è totalmente separata dalle strade e dalle automobili. Questo consente a chi la percorre di pedalare in tutta tranquillità e di assaporare il silenzio dell’aperta campagna.

La Via delle Risorgive, chiamata così per le numerose sorgenti di acqua naturale che caratterizzano le pianure di origine alluvionale, è una ciclabile assolutamente adatta alle scampagnate, anche per la limitata lunghezza, poco meno di 20 km, che permettono la pianificazione in giornata con la formula “andata, picnic e ritorno”.

La ciclabile della Riviera Berica

Questa ciclabile collega Vicenza a Noventa Vicentina. Ricavata sul tracciato della ferrovia dismessa nel 1978, è interamente pianeggiante e separata dal traffico automobilistico, a parte alcuni attraversamenti.

Percorrendola in direzione sud si incontrano prima i Monti Berici (a est) e poi i colli Euganei (a ovest).

Si parte dal centro di Vicenza, dove la ciclabile ha inizio e si incontra subito una delle più famose ville palladiane, Villa Almerico Capra, meglio conosciuta come “La Rotonda”, che dal 1994 è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Proseguendo verso sud si inoltra nella campagna, attraverso lunghi rettilinei, campi coltivati, caseggiati agresti e cascine.

L’ambiente è piacevole e per lunghi tratti la ciclabile corre lontana dalle strade più trafficate, per cui si pedala in tranquillità, immersi nel silenzio.

La ciclabile termina a Noventa Vicentina, nei pressi della Villa Barbarico-Rezzonico, un altro esempio di architettura in stile palladiano, attualmente sede del municipio.

Il percorso è lungo 33 km, tutti pianeggianti e adattissimi a essere affrontati da grandi e piccini se si escludono le ore più calde dei pomeriggi estivi, anche perché non presenta dislivelli significativi e permette di trasportare traini e seggiolini in tutta tranquillità.

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Da Garda a Mantova, la ciclabile del Mincio

I 45 km che collegano Peschiera del Garda a Mantova sono un segmento della grande ciclovia europea che collegherà Malta a Capo Nord. Nella parte italiana, quella che un giorno chiameremo Ciclovia del Sole, il tracciato unirà la Sicilia al Brennero.

Più che di ciclabile, è opportuno parlare di ciclovia, in quanto alcune parti sono ricavate da strade secondarie a basso traffico automobilistico. La lunghezza complessiva è di 45 km e corre seguendo il corso sinuoso del fiume Mincio, emissario del lago di Garda e affluente del Po.

Il tracciato, interamente asfaltato, è molto bello. Ogni piccolo centro attraversato offre attrazioni turistiche.

Dopo Peschiera del Garda, che è il nostro punto di partenza, si attraversano paesini e borghi storici come Borghetto, con il ponte, i mulini e le sue case di pietra adagiate sulle sponde del Mincio nei pressi di Valeggio.

Il borgo, considerato uno dei più belli d’Italia, è una tappa obbligata, una sosta consigliata a tutti.

La ciclabile, disegnata sempre a poca distanza dal Mincio, si inoltra nella campagna e termina a Mantova, città ricca di storia, un gioiello rinascimentale voluto dai Gonzaga, adagiato sulle sponde del fiume con i suoi tre laghi, Superiore, di Mezzo e Inferiore.

Poco prima dell’arrivo una sosta consigliata è nei pressi del Bosco Fontana, riserva naturale che accoglie una palazzina di caccia secentesca nel mezzo della foresta.

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