Precious Plastic: Ivan e l’arte del riciclo

da | 18 Mar, 2023 | Green, Lifestyle, Persone

Ridare nuova vita agli oggetti prima che diventino rifiuti: è la missione di Precious Plastic e di Ivan, papà, architetto e designer

Immaginate di tritare un tappo o un pezzo in plastica invece di buttarlo via, inserirlo in una macchina a pedali e tirarne fuori un materiale modellabile che può acquisire una nuova forma. È da questa esperienza che parte il progetto di Ivan Martini, designer, architetto e papà di due bambini, e di Precious Plastic, la community mondiale a cui aderisce. Un’idea che attraversa oceani e frontiere per sviluppare un progetto di economia circolare che mette al centro il materiale più discusso, inquinante e meno biodegradabile: la plastica.

Diventato riferimento del progetto nell’area di Torino, Ivan porta in giro per l’Italia i suoi macchinari fantastici totalmente autoprodotti; trasforma oggetti di plastica mediante una meccanica manuale, attraverso workshop o attività di sensibilizzazione, seminando conoscenza, stupore negli adulti e lasciando a bocca aperta i bambini.

Dalla moda all’economia circolare

Precious Plastic è un movimento mondiale che nasce nel 2013 da Dave Hakkens, un designer che per primo ricicla la plastica con macchinari autocostruiti. 

“La prima volta che mi sono imbattuto in Precious Plastic me ne sono immediatamente innamorato”, spiega Ivan. “È una community in continua espansione, in modalità open source: puoi utilizzare tutti i materiali e le informazioni che ti sono utili per portare avanti il progetto nella tua città e costruire i macchinari per la trasformazione di plastiche da scarto in nuovi oggetti.

I membri aderiscono a diversi livelli, dal semplice sostenitore al workplace di riciclo. Oggi nel mondo la rete continua a crescere e ci sono circa 3.000 punti attivi”.

Obiettivo principale di Precious Plastic è di intercettare la plastica prima che diventi rifiuto, per dare nuova vita a questo materiale che ha cambiato il mondo nel bene e nel male. 

Se in Europa il “prodotto finale” è spesso un oggetto di design o legato alla moda, nei paesi in via di sviluppo questa buona pratica sta diventando un modello di successo di economia circolare che funziona.

“In molti paesi asiatici, l’utilizzo estremo del monouso e delle mini porzioni nell’alimentare sta diventando un’emergenza ambientale. Sono partiti piccoli progetti in cui si insegna ai locali come trasformare questo materiale, che trovano in abbondanza nella natura e in particolare nelle spiagge, in una risorsa economica”. È il caso delle Maldive, dove spesso arrivano ondate di plastica dall’India e dall’Indonesia, a causa delle correnti oceaniche. 

“Abbiamo costruito due macchinari che sono stati inviati alle Maldive per la trasformazione della plastica. Gli abitanti hanno scoperto che questi rifiuti, che ormai non notavano neanche più, potevano trasformarsi in una risorsa economica e ottenere un ricavo”. 

La plastica: un materiale prezioso

Negli ultimi anni si stanno sviluppando i database sulle cosiddette “miniere cittadine” in Europa, ovvero quei centri di raccolta di rifiuti in cui si possono estrarre materie prime importanti (come alcuni metalli) che stanno iniziando a scarseggiare o che sono difficili da reperire in natura. 

Lo stesso potrebbe valere nei prossimi anni per la plastica, e per questo motivo è importante puntare su riciclo e riutilizzo in ottica di ridurre la nuova produzione.

“Il valore aggiunto del progetto Precious Plastic sta proprio nel nome – spiega Ivan -. La plastica è preziosa e dobbiamo trasformarla e riutilizzarla prima che diventi un rifiuto, perché in quel momento non ha più vita. 

L’economia circolare si basa su questo: intercettare un materiale e trasformarlo prima che sia smaltito. Anche perché, quando l’oggetto diventa rifiuto, il riciclo deve essere regolamentato da apposite leggi che servono anche a limitarne l’utilizzo e il trasporto illegale. Diventa fondamentale quindi, intercettare l’oggetto prima che diventi rifiuto”. 

La sensibilizzazione parte dai piccoli 

Nell’ambito del progetto Precious Plastic, Ivan porta in giro per l’Italia i suoi macchinari autocostruiti per mostrare, attraverso l’esperienza diretta del workshop e della dimostrazione, come trasformare la plastica e sensibilizzare sull’importanza del riciclo e del riutilizzo. Un’attività originale che vede spesso coinvolti anche i suoi due bambini, di 8 e 5 anni, ormai raccoglitori seriali ed esperti in materia. 

“Da tempo i miei figli sono abituati a vedermi letteralmente tritare i giocattoli rotti e che non usano più. Conoscono bene il processo e sono felici quando diamo valore a un oggetto che era da buttare. 

Quando andiamo al mare o nella natura una delle nostre attività preferite è raccogliere rifiuti e tappi di bottiglia da trasformare, e spesso coinvolgiamo anche altri bambini in questa caccia al tesoro. Quest’estate vedere mia figlia girare per le spiagge con la pinza e un enorme secchio con il logo Precious Plastic mi rendeva molto orgoglioso.

Devo però ammettere che trasmettere ai bambini l’importanza del riciclo e del riutilizzo è molto facile. Sono molto più sensibili al tema rispetto agli adulti e assorbono ogni informazione come delle spugne, forse perché hanno un attaccamento maggiore alla natura. Mi basta condurre un laboratorio nelle scuole sul riciclo e l’impatto ambientale della plastica in natura per trasformare i bambini in veri e propri ‘mostri’ della raccolta differenziata”.

Il 18 marzo è la giornata mondiale del riciclo, ma ormai sappiamo che riciclare non basta più, bisogna consumare meno, riutilizzare e riparare di più, e soprattutto ridurre l’utilizzo degli imballaggi. 

“Oggi dovremmo boicottare l’acquisto della plastica laddove si può evitare – sostiene Ivan -. Il governo potrebbe fare la sua parte disincentivando le aziende all’utilizzo, ma il cambiamento deve arrivare da noi e dalle future generazioni”. 

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