Sono sposata, poco felicemente, da sette anni. La scorsa estate ho incontrato un uomo di cui mi sono innamorata e con cui vorrei risposarmi al più presto. Credevo di poterlo fare entro un paio di anni (il mio attuale marito è disposto a concedermi la separazione senza polemiche) ma secondo una mia amica ci vuole molto più tempo. È vero?
Anna M. – Moncalieri
Cara Anna, la tua amica ha ragione, anche se il fatto che tuo marito abbia deciso di non farti la guerra non è di poco conto. Per poterti sposare nuovamente devi prima ottenere una pronuncia di separazione che si chiama “sentenza” se la separazione è giudiziale, cioè se c’è conflitto tra i coniugi, “omologa” se, come nel tuo caso, la separazione è consensuale. Stando a quanto dici, otterrai la separazione depositando un ricorso assieme a tuo marito, al Tribunale di Torino in cui dichiarate di essere d’accordo sulla separazione e sulle condizioni che regoleranno i vostri rapporti personali, patrimoniali e relativi ai figli, se ne avete. I tempi di attesa, per Torino, sono di circa sei mesi, trascorsi i quali viene fissata l’udienza in cui dovrete comparire personalmente innanzi al Presidente della sezione dedicata alle separazioni e ai divorzi (la settima). Qui dovrete “esperire il tentativo di conciliazione”: il Presidente verificherà cioè la vostra volontà di non proseguire la convivenza. Dopo tale udienza il Tribunale rilascia la pronuncia di separazione secondo le condizioni che avete concordato. Per ottenere formalmente la pronuncia dovrete attendere ancora qualche giorno, ma gli effetti della separazione partono da quando siete comparsi davanti al Presidente. Anche se separati, bada bene, continuerete a mantenere lo status di marito e moglie. Da quello stesso giorno infatti inizieranno i tre anni necessari per depositare ricorso per il divorzio. Trascorsi tre anni, non divorzierete in maniera automatica: dovrete depositare in Tribunale una domanda: se tu e tuo marito siete sempre d’accordo, serviranno ancora sei mesi per arrivare a una sentenza che diverrà definitiva solo con il “passaggio in giudicato”. A quel punto sarete di nuovo liberi. Tutto considerato, per poterti sposare nuovamente (e sempre a patto che il tuo attuale marito dia il suo consenso alla separazione prima e al divorzio poi) saranno necessari non meno di quattro anni.
Qualche giorno fa ho trovato le mie gemelle di cinque anni mentre lanciavano le posate dal balcone. Per fortuna non hanno colpito passanti o macchine, ma se fosse successo, in che misura sarei stata responsabile?
Paola S. – Torino
Nel tuo caso fortunatamente non è successo nulla, ma se fosse successo qualcosa, tu e il papà delle bambine sareste stati direttamente responsabili. Il Codice Civile (art. 2048) afferma che i genitori devono rispondere del comportamento del minore, perché si presume che siano venuti meno al dovere di impartire un’istruzione e un’educazione e che non abbiano vigilato a sufficienza, a meno che possano dimostrare di non aver potuto impedire il fatto. Questo non vuol dire che i genitori devono stare sempre accanto al figlio, se i rapporti del bimbo con l’ambiente lasciano ragionevolmente presumere che non costituisca pericolo per sé e per gli altri. Inoltre, se i genitori riescono a dimostrare che l’incidente è dipeso da un caso fortuito, in linea di massima non sono responsabili. A ogni buon conto, conviene stipulare una assicurazione chiamata del “capofamiglia”, i cui costi sono limitatissimi, che protegge proprio dagli “incidenti domestici” come quello a voi capitato.