Ogni sabato nella rassegna stampa in miniatura, formato podcast, “Le notizie della Illy” la giornalista Ilaria Beretta seleziona i fatti più interessanti e spiega la complessità del mondo
Il conflitto israelo-palestinese, il cambiamento climatico, le traiettorie dei migranti, il funzionamento dell’Unione Europea o le conseguenze dell’inflazione sono temi complessi anche per gli adulti, ma non per questo non possono essere compresi anche dai più giovani.
Sbattere in faccia le crude notizie trasmesse dai TG senza mediazione non è più, per fortuna, una prassi comune; cercare invece di spiegare in modo adeguato fatti complessi di attualità, dalla cronaca alla politica, può rivelarsi fondamentale per diventare cittadini informati e stimolare il pensiero critico.
Bambine e bambini mostrano normalmente una naturale curiosità verso eventi di cui sentono parlare in classe o a casa, interesse che può trasformarsi in opportunità di confronto e di comprensione graduale della società in cui viviamo, di connessione tra i fatti storici e presenti o tra il nostro e gli altri paesi.
Ilaria Beretta, giornalista e autrice della rassegna stampa settimanale per bambini e bambine in formato podcast Le notizie della Illy, ci racconta la nascita di un progetto che appassiona giovanissimi/e in tutta Italia.
Il podcast, nuovo e potente mezzo
Chi è Cecilia Sala? Che governo c’è in Iran? Perché la California brucia? Ma anche: quale record ha raggiunto lo scalatore più famoso del mondo?
Sono queste alcune delle notizie di gennaio raccontate e spiegate, con un linguaggio accessibile, semplice e mai banale, dalla voce di Ilaria Beretta, giornalista professionista con esperienza decennale in riviste per ragazzi.
Il podcast Le notizie della Illy nasce nel 2020, a seguito di un’idea maturata durante il lockdown. “Durante la pandemia ho provato a sperimentare nuove forme di comunicazione, diverse dalla quella testuale”, esordisce Ilaria. “Non amo particolarmente il video, non è un campo in cui mi sento a mio agio. Ho scelto l’audio, più intimo e diretto, capace di creare una relazione diversa tra chi parla e chi ascolta. Per me è stata una grande sfida: mi sono lanciata, rompendo tra l’altro una barriera fisica, un tono particolarmente acuto e la “erre moscia” che avrebbero potuto convincermi di non avere una bella voce.
Invece ho capito che la dizione conta fino a un certo punto e vai bene come sei; l’importante è essere coinvolgenti, saper parlare e fare della propria voce la particolarità del podcast”.
E così, il 19 settembre 2020 inizia la rassegna in miniatura, che spiegava il funzionamento del referendum sulla democrazia, la gestione dei migranti e una notizia dallo Spazio: il primo di 167 appuntamenti.
Stimolare l’interesse per l’attualità
“Le bambine e i bambini sono curiosi e avidi di notizie di attualità. Quando frequentavo le scuole elementari, la mia maestra aveva una grande capacità nello spiegarci i fatti importanti che accadevano, incuriosendoci con un linguaggio accessibile.
Mi rendo conto, però, che questa capacità non appartiene a tutti gli insegnanti e lo stesso accade in tante famiglie, che semplicemente non hanno gli strumenti.
A volte a scuola o in famiglia si parla di eventi importanti, ma ce ne sono anche tanti altri che riguardano la nostra società e che non sempre sono affrontati adeguatamente”.
Il podcast Le notizie della Illy è uno strumento facile e accessibile, utile per genitori e insegnanti che vogliono spiegare l’attualità in modo chiaro ed esaustivo senza dare nulla per scontato, per poi aprire una discussione o un confronto in classe o a casa.
Ma qual è l’età giusta?
“Possono ascoltare tranquillamente il podcast i bambini e le bambine dai 6 anni, anche se generalmente dal punto di vista dell’interesse e della comprensione è ideale a partire dalla quarta elementare. E non c’è un limite: oggi lo ascoltano anche gli adulti e mi hanno scritto anche persone straniere che imparano l’italiano ascoltando la mia rassegna stampa”.
Nella giungla delle notizie: quali scegliere e come raccontarle?
Ogni giorno le notizie da raccontare sarebbero tantissime, eppure TG e giornali sembrano prediligere la cronaca nera, a volte influenzando la nostra percezione della realtà, dipingendo il mondo come un luogo in cui dobbiamo avere paura a uscire di casa. Ma come selezionare le notizie per una rassegna per bambini?
“Trascorro la settimana a leggere i giornali e seleziono le notizie, che solitamente sono cinque”. Meglio poche e ben spiegate, che una carrellata di notizie che generano confusione. “L’informazione in solitaria attraverso il TG alla TV oggi non è più una prassi, ma se accade non è la fine del mondo: l’importante è non lasciare i ragazzi soli nell’interpretazione, ma dare loro delle linee guida. Personalmente cerco di evitare la cronaca nera o le notizie sensazionalistiche e dal sapore macabro, perché sono convinta che i bambini siano una fascia da proteggere da questo approccio all’informazione.
Nel podcast fanno eccezione gli omicidi che hanno una rilevanza sociale, o in generale episodi di violenza utili per costruire una spiegazione educativa.
Un esempio è il femminicidio di Giulia Cecchetin oppure l’uccisione di Samuel Paty, il maestro francese: sono fatti che permettono di affrontare un discorso più ampio come la violenza di genere o la radicalizzazione religiosa.
Purtroppo non c’è settimana in cui non si debba affrontare almeno una o due notizie ‘brutte’ e non piacevoli, ma non possiamo esimerci: non esistono fatti che non possono essere raccontati, anche perchè se non ne parliamo a casa possono ugualmente venirne a conoscenza con altri mezzi o a scuola.
Ho scelto quindi il criterio della variatio: per esempio cerco di non parlare ogni settimana di guerra, situazione che genera forte ansia, ma allo stesso tempo la riprendiamo periodicamente per non dimenticarcene, perché i conflitti in corso non sono casi sporadici.
In generale, tutto ciò che è violenza va raccontato e soprattutto spiegato nel modo giusto, e anche il tono della voce ha la sua importanza. Non deve suscitare allarmismo, non drammatizzare, ma neanche essere troppo impostata”.
Non più di cinque
Le notizie della Illy esordisce con la notizia importante della settimana, quella che Ilaria definisce “il mappazzone”, tanto complessa quanto approfondita. Anche la seconda spesso non è positiva, mentre la terza apre sempre un’interessante discussione. La quarta e la quinta, invece, hanno il ruolo di distendere, pillole interessanti, curiosità da ogni parte del mondo. Spesso sono anche divertenti.
Ogni puntata del podcast dura dai 12 ai 15 minuti, ma il lavoro dietro le quinte è considerevole.
“Le notizie vengono selezionate durante la settimana, e il venerdì pomeriggio scrivo e registro il podcast, che viene subito montato ed esce puntuale ogni sabato mattina”.
Un lavoro impegnativo, svolto finora in maniera volontaria, che prevede professionalità, costanza e puntualità. “Sì, è faticoso, ma fino a ora ha dato grandi soddisfazioni e si apre a nuove collaborazioni. Da gennaio è disponibile anche sulla pagina web del quotidiano Avvenire”.
A tu per tu con la giornalista
Tra le soddisfazioni più importanti c’è il feedback degli ascoltatori e ascoltatrici, che riceve costantemente via mail da bambini, genitori e insegnanti, sempre utile e motivante.
Organizzando momenti di confronto a distanza, Ilaria Beretta spesso si collega con classi in tutta Italia che utilizzano il podcast come strumento educativo e di informazione.
“È sempre bello confrontarsi con bambini e bambine e accogliere le loro impressioni; rido quando sento che le notizie che apprezzano e rimangono più impresse nella memoria sono quelle più divertenti e ridicole. Ma in fondo, vale anche per noi adulti!
Sono nate anche collaborazioni bellissime: alcune classi hanno parlato del podcast nel giornalino della loro scuola e in un altro istituto ha ridisegnato il mio logo. In alcune scuole della Brianza, dove vivo, ho portato avanti un progetto in cui racconto loro il giornalismo, con un laboratorio per produrre un giornale di classe e un podcast”.
Le notizie della Illy è diventato un servizio di informazione importante e che corre per la sua strada. Cambierà format per il futuro?
“Per il momento no, a parte la novità di poter essere ascoltato sul sito di Avvenire da quest’anno, oltre a tutte le altre piattaforme di ascolto. Sto lavorando a nuovi podcast per bambine e bambini, in cui affrontare un argomento specifico in poche puntate. E poi chissà…”. Nel frattempo, ci sentiamo in occasione della prossima puntata!