Roots and wheels, dal Canada a Panama: otto mesi a bordo della propria casetta
Trasformare il congedo parentale in avventura: è quello che hanno fatto Marco ed Eleonora, mamma e papà da pochi anni di Giulio (3 anni) e Olivia (1 anno e mezzo). Appassionati di viaggi, sono partiti tutti insieme per una prima, emozionante, tappa con destinazione America.
Il viaggio è iniziato nel luglio 2023 e finito nella primavera di quest’anno, ma i bimbi la loro casa, in realtà, non l’hanno mai lasciata. Dall’altra parte del mondo, infatti, ci sono stati con la loro casetta su ruote: un furgone camperizzato, accuratamente progettato dal papà, che ha attraversato con loro i grandi deserti del nord America costeggiando poi le lunghe spiagge del Pacifico e i vulcani del centro America.
Due viaggiatori incalliti
Si sono incontrati poco prima del Covid, Eleonora e Marco. All’epoca lei lavorava come insegnante in Liguria, ma nel giro di pochi mesi iniziano a convivere a Milano.
Originaria della Valle D’Aosta, Eleonora per studio ha vissuto in Francia e in diverse città d’Italia perché “il mondo è troppo bello per vivere in un posto solo”, scrive nel suo blog.
E non poteva che innamorarsi di Marco, avventuriero e come lei amante dei viaggi, che ha fondato una sua agenzia di software e siti web, ma che ha anche la passione dei piccoli veicoli commerciali da trasformare in casette su due ruote.
“Prima di conoscere Eleonora partivo non appena mi era possibile”, racconta. “Ero solito prendere periodi di pausa o lavorare a distanza. Gli ultimi lunghi viaggi li ho fatti a bordo di un furgoncino o in bicicletta. Ad esempio ho trascorso due anni in Cina, arrivandoci con un piccolo furgone camperizzato e poi attraversandola in bici”.
Ma l’avventura più grande inizia dopo l’incontro con Eleonora: dopo pochi mesi, infatti, scoprono che sarebbero diventati a breve genitori. Nasce Giulio, oggi piccolo avventuriero treenne, e l’anno successivo la sorellina Olivia, che impara a gattonare e poi a camminare in luoghi meravigliosi e lontani.
Un periodo tutto per noi
Un lungo viaggio in camper è un’esperienza che Eleonora e Marco progettano sin dall’inizio.
“Quando è nata Olivia, abbiamo iniziato a fantasticare e a pensare alla logistica”, raccontano. “Abbiamo prima fatto diversi viaggi in Europa per abituarci alla vita da camper con i bambini piccoli e migliorare la nostra organizzazione. Un mese dopo la nascita di Olivia, siamo partiti per una lunga esplorazione di Portogallo e Spagna”.
Iniziano così a pensare a come concretizzare il viaggio americano, complice il fatto che Eleonora ha accesso alla maternità facoltativa e Marco può continuare a seguire alcuni progetti lavorativi a distanza.
“Ovviamente la retribuzione del congedo è ridotta, ma abbiamo cercato di garantirci altre entrate: abbiamo affittato la nostra casa durante tutta la nostra assenza e noleggiato un altro furgoncino, pensato e camperizzato appositamente per il noleggio. E così, a luglio dello scorso anno, abbiamo salutato tutti e siamo partiti!”.
Vita da van
Vivere in un camper per tanti mesi richiede tanta organizzazione e spirito di adattamento, in uno spazio molto piccolo. Ha però tanti vantaggi, anche e in particolare con i bambini:
“Per noi il furgone era congeniale, perché i bambini ritrovano la loro piccola casetta ovunque: fuori i paesaggi cambiavano, ma loro avevano sempre un punto di riferimento. E poi i bambini sono sempre felici di viaggiare in camper. E per noi era anche meglio: nessuna valigia da fare e disfare, tutto a portata di mano, e costretti a portare pochissime cose e a tenerle in ordine.
Non devi dedicare il tempo alle pulizie che faresti in una casa, si mette a posto in fretta. E soprattutto, ti porta a trascorrere moltissimo tempo all’aria aperta, che è quello che volevamo”.
Per Marco progettare, modificare, ottimizzare il furgone è una passione: “Ho cercato di creare spazi e dare vita a un piccolo luogo in cui tutto fosse su misura e pensato in base alle nostre esigenze e quelle dei bambini”.
Il furgone è stato spedito via mare e ritirato dalla famiglia in Canada. “Noleggiare un camper in America per nove mesi sarebbe stato sicuramente più costoso. E poi era la nostra casetta: al suo interno c’erano anche accessori da cucina, vestiti pesanti, attrezzi vari… perfino le biciclette pieghevoli!”.
I Canyon del Nord America
Il viaggio di Eleonora e Marco prevedeva, a grandi linee, di trascorrere circa un mese in Canada, cinque mesi tra Stati Uniti e Messico e l’ultima parte del viaggio in America Centrale.
Con partenza prevista a luglio, quando a nord il clima è ottimale per la vita da camper, per spostarsi poi in inverno a sud, verso i paesi tropicali.
“Negli Stati Uniti l’esperienza in camper è meravigliosa. Ci siamo quasi sempre fermati in sosta libera: ci sono spesso posti gratuiti dove sostare vicino ai Parchi Nazionali. Si trovano anche facilmente punti di carico e scarico in prossimità delle stazioni di servizio, che permettono di rifornirsi di acqua gratuitamente. Ovviamente nelle grandi città non ci siamo fermati tanto, giusto una giornata per fare un giretto. Ma ci sono rimasti nel cuore tutti i parchi naturali. Uno più di tutti, il Canyonlands National Park, a nostro avviso incantevole e poco conosciuto, forse sottovalutato.
Abbiamo amato anche le dune di sabbia bianca del White Sands National Park, in New Mexico, e i maestosi alberi del Parco nazionale di Sequoia, in California”.
Attraverso l’immenso Messico
Dopo i grandi parchi californiani, mamma, papà e bimbi arrivano in Messico passando dalla Bassa California, evitando così alcune regioni settentrionali, più pericolose. Come muoversi in un paese dove non sempre la sicurezza sembra garantita?
“In realtà l’unica regione in cui abbiamo percepito insicurezza è stato il Chiapas, oltre ad alcune zone vicino al confine. In quei luoghi, approfittando di alcune conoscenze in Messico, abbiamo cercato di appoggiarci nello spazio privato di case di alcuni amici, oppure di lasciare il furgone in parcheggi custoditi”, spiega Marco.
“L’esperienza e la relazione con le persone sono state meravigliose”, racconta Eleonora. “Una volta ci siamo fermati in un paesino e abbiamo posteggiato il van davanti alla casa del sindaco. Erano tutti vestiti elegantemente, e appena ci hanno visti, hanno voluto interagire con noi e ci hanno invitati al matrimonio di un parente che si sarebbe svolto quel giorno. Dalle nostre parti direi che è impensabile che uno sconosciuto venga invitato così di buon grado a un matrimonio!”.
I meravigliosi vulcani del Centro-America
Dopo il Messico, chi viaggia verso sud incontra Belize, Guatemala e El Salvador. L’Honduras è ancora sconsigliato per via della situazione politica e Eleonora e Marco lo attraversano velocemente con un visto di transito, arrivando in Nicaragua per poi proseguire verso Costa Rica e raggiungere Panama, meta del loro viaggio.
“Tornassimo indietro, dedicheremmo sicuramente più tempo ai piccoli paesi del Centroamerica, che ci hanno davvero sorpreso. Non tanto il Costa Rica, che abbiamo trovato meno autentico e spesso preso d’assalto dal turismo di massa, quanto il Guatemala e soprattutto il Nicaragua. Qui ci siamo dovuti fermare una settimana a Managua, la capitale, perché Olivia aveva inavvertitamente ingerito un frammento di un cucchiaio di plastica e ci siamo presi un bello spavento. Abbiamo però ricevuto la giusta assistenza e tutto si è risolto per il meglio. Dopo di che, siamo ripartiti e ci siamo avventurati intorno al Lago Nicaragua, esplorato i numerosissimi vulcani e le ampie spiagge del Pacifico. E’ un paese molto meno turistico rispetto al Costa Rica, ma a questo non ha nulla da invidiare in quanto a natura, spiagge e cultura. Infine siamo arrivati a Panama City, una città organizzata e ricca di servizi, dove abbiamo pianificato la spedizione del furgone in Europa e terminato il viaggio”.
Si torna a casa, pronti per una nuova avventura
Il periodo sabbatico della famiglia si conclude quindi ad aprile, scandito dalla fine della maternità facoltativa di Eleonora. “Inizialmente avevamo pensato di lasciare lì il furgone e tornare il prossimo anno per continuare a percorrere l’America. Poi, siccome non ne eravamo certi, abbiamo deciso di riportarlo qui. Magari andremo in Asia”.
Ma qual è il bilancio di questo viaggio, oltre alle meraviglie attraversate, come genitori impegnati h24 con due bimbi piccoli?
“È stato un anno bellissimo, ovviamente intenso e faticoso. Sempre noi due con i bambini, senza un momento di pausa. Ma era quello che volevamo, sapevamo che sarebbe stato stancante, ma lo abbiamo scelto. Abbiamo avuto la possibilità di stare con loro sempre in questa prima e importante fase della loro vita. Se fossimo rimasti a casa, di sicuro non avremmo potuto godere allo stesso modo di ogni singola tappa della loro crescita.
Il viaggio in famiglia fa crescere soprattutto noi genitori e in viaggio abbiamo incontrato tante famiglie viaggiatrici, ovviamente molte messicane o del Nord America”.
Partire è per molti versi più facile che tornare: dopo nove mesi di vita in furgone, ovvero di libertà, come ci si riadatta alla vita in casa?
“I bimbi si sono adattati bene sia all’andata che al ritorno. Giulio ricordava bene l’ambiente domestico, ma Olivia quando siamo partiti aveva appena 10 mesi: per lei i primi giorni a casa sono stati di esplorazione. All’inizio è stato bello ritrovare i parenti e gli amici, però poi siamo subito stati riassorbiti dalla routine di sempre, come se non fossimo mai partiti: è incredibile! E poi, vivendo in camper, avevamo dimenticato quanto la gestione di una casa porti via tempo. Oggi, inspiegabilmente, facciamo molte più lavatrici: quando vivevamo con l’essenziale, le nostre abitudini erano diverse.
Avere una casa è bellissimo, ma la vita in furgone, dove inevitabilmente ci si sente ‘più vicini’, manca molto, soprattutto ai bimbi”.
L’estate li vedrà quindi ripartire in giro per l’Europa. “Per il prossimo anno abbiamo tante idee e progetti, ma nel prossimo futuro andremo in luoghi meno esotici. Per l’estate abbiamo in mente il nord Europa, oppure i Balcani.
Sicuramente, prima che i bimbi inizino la primaria, ci piacerebbe di nuovo partire per un altro viaggio lungo come quello che abbiamo appena concluso. Tra qualche anno lo vivranno e lo vivremo di sicuro in maniera diversa”.
Per seguire Eleonora, Marco, Giulio e Olivia nei loro prossimi viaggi:
https://www.rootsandwheels.it/ o alla pagina Instagram roots_and_wheels