A proposito delle paure dei bambini, ci scrive una mamma di cinquenne un po’ paurosetto. “Mio figlio Luca teme gli animali: cani, ma anche ragni, mosche e zanzare. Ha il terrore dell’acqua e anche del buio. Mio marito e io non sappiamo come comportarci, non riusciamo a capire se questa paura del bambino sia normale e fisiologica o se dobbiamo trovare qualche modo per infondergli un po’ di coraggio. Mio marito spesso lo spinge, a volte lo sgrida. Io temo che questo atteggiamento sia controproducente, ma non so bene come muovermi”.
Risponde Francesca Maria Collevasone, psicologa.
Prima di tutto bisogna ricordare che le paure dei bambini sono un fattore importante per la loro maturazione psichica e lo sviluppo della loro personalità. Il modo giusto per aiutarli ad affrontare le paure è comprenderle, evitando che diventino per noi motivo di ansia e preoccupazione.
Esistono paure dei bambini che si riferiscono perlopiù agli stereotipi tradizionali (il buio, l’acqua, il lupo cattivo, l’uomo nero, la strega) che fanno parte delle normali fasi di sviluppo comuni quasi in tutti. Sono paure passeggere: la loro presenza si fa sentire in momenti specifici, anche in modo intenso, ma non influenza troppo la vita del bambino, non restano uguali per tutta l’infanzia ma si modificano nel tempo, cambiando soggetto con l’avanzare dell’età. La rassicurazione o la presenza di una figura di riferimento riesce a riportare in breve il bambino alla tranquillità.
Quando le paure dei bambini sono troppo invadenti
Occorre più attenzione se le paure dei bambini sono troppo invadenti: potrebbero essere il segnale che il piccolo sta vivendo un disagio innaturale che non va sottovalutato. In questi casi le paure terrorizzano il bambino, che si agita anche solo all’idea di dover affrontare la situazione a rischio.
Si manifestano sempre e solo in una situazione specifica che il bambino associa a un’esperienza negativa, condizionano la sua vita e quella dei genitori, impedendo alcune attività fondamentali. In questo caso è importante risalire, se possibile, all’evento traumatico che ha generato la paura; facciamoli esprimere, chiediamo loro di raccontarci le emozioni e le fantasie che li inquietano, con dolcezza e senza forzarli.
Riuscire a parlarne e sentirsi accolti riduce la tensione e aiuta ad affrontare il problema. Cerchiamo di essere presenti quando la paura si manifesta, una presenza calma e affettuosa ha un immediato effetto tranquillizzante; mostriamo serenità ed evitiamo di mostrare la nostra ansia o insicurezza.
Non spingere il bambino contro la sua paura
È importante evitare di spingere un bambino contro una sua paura, forzandolo: questo atteggiamento rischia di trasformare la paura in terrore e ingigantire il problema.
Esiste una letteratura per bambini particolarmente indicata nell’aiutare noi adulti a trattare con loro i temi relativi alle paure. Consiglio, per esempio, la lettura di Prova con una storia di Anna Oliviero Ferraris nel quale si trova (tra l’altro) la fiaba di “Giovannin senza paura” che tratta il tema del coraggio di fronte a ogni sorta di minacce.
Il mio consiglio è di affrontare le paure del vostro piccolo Luca con serenità, ascoltandolo e stimolando il dialogo con l’utilizzo di qualche bella favola; sono certa che questo sarà sufficiente a renderlo ogni giorno un po’ più coraggioso.