Che fatica! Una guida per non sottovalutare la stanchezza

da | 12 Mar, 2020 | Salute e Benessere

La sensazione di stanchezza riguarda tutti. È uno stato complesso da affrontare con un crocevia di rimedi

C’è chi fa lavoro fisico e chi lavoro sedentario. Poi ci sono le faccende di casa, lo studio, l’attività sportiva: tutto concorre a rendere intensa la nostra giornata ed è facile sentirsi stanchi. I momenti di stanchezza capitano a tutti. Se li avvertiamo possiamo risolverli con facilità: bastano un po’ di sonno e un po’ di relax per far tornare le forze e affrontare i mille impegni del giorno dopo.

Lo stato di debolezza (sia fisica che mentale) può tuttavia accentuarsi durante i cambi di stagione e i picchi di lavoro. Più in generale, quando si parla di periodi di stanchezza e debolezza, ci si riferisce a una condizione che si manifesta nel momento in cui le circostanze esterne richiedono combinazioni di lavoro fisico e mentale superiori alle capacità fisiologiche di risposta e adattamento dell’organismo. Questa condizione si manifesta perché alcune vie metaboliche modificano la loro condizione fisiologica. È importante sapere che tutto ciò che facciamo ogni giorno è regolato da vie metaboliche, ovvero attività biologiche delle nostre cellule. Se queste sono alterate, può comparire un senso di spossatezza generale che coinvolge tutto l’organismo, sia a livello fisico che mentale.

La stanchezza non fa sconti

Momenti stressanti e di stanchezza non fanno sconti a nessuno e possono interessare bambini, adulti e anziani. Ma quando la stanchezza è eccessiva e i meccanismi “adattativi” dell’organismo non sono sufficienti, come possiamo riappropriarci della spinta vitale? Per far fronte al problema e reagire ai momenti più stressanti si possono mettere in atto varie strategie.

Per prima cosa è indispensabile migliorare lo stile di vita seguendo una buona alimentazione, con una dieta ricca di acqua, cereali integrali, frutta e verdura, a scapito di cibi grassi e cotture più difficili da digerire.

È consigliabile poi svolgere una regolare attività sportiva adatta al proprio fisico, favorire il riposo notturno e perché no, concedersi degli attimi di decompressione come gustarsi una pausa bevendo una tisana o fare un sonnellino, anche di pochi minuti.

Non sottovalutare l’intensità

Nei casi in cui tutto ciò non bastasse e la stanchezza fosse talmente intensa da impedire una vita normale, è bene rivolgersi a un medico per ricevere il consiglio più adatto. È indubbio che le condizioni di debolezza, stress e stanchezza siano molto diffuse nella popolazione e sono altresì complesse e per questo da non sottovalutare.

A volte sono difficili da riconoscere e possono essere determinate da tante cause; per questo non sono sempre trattabili con un’unica soluzione. Dalle ricerche scientifiche emerge che le sostanze naturali sono un efficace rimedio.

Eleuterococco, Ginseng, Ginkgo

La ricerca metabolomica (studio della composizione delle sostanze) e biomedica (studio di come le sostanze interagiscono con il nostro organismo) hanno evidenziato come miscele di piante opportunamente selezionate tra cui Eleuterococco, Ginseng, Ginkgo, Acerola, Mirtillo, Sambuco e Mora o prodotti dell’alveare come la Pappa reale che contengono complessi molecolari costituiti da centinaia di sostanze come terpeni, xantine, antocianine, lipidi e tannini siano in grado di supportare l’organismo nei periodi di affaticamento generale.

Un pool di rimedi amici dell’ambiente

Queste sostanze, meglio se ottenute da agricoltura biologica, costituiscono in natura un vero e proprio pool e la loro interazione sinergica può modulare quelle vie biologiche alterate e responsabili dei sintomi tipici che si riscontrano durante i periodi di stanchezza fisica e mentale.

La ricerca scientifica negli ultimi decenni ha dimostrato che la natura – e quindi le stesse sostanze naturali – possono rappresentare una risorsa per la salute dell’uomo. Hanno un altro pregio non trascurabile: sono sostanze biodegradabili, cioè si decompongono rapidamente in natura, quindi non si accumulano nella terra, nell’acqua e nel nostro organismo. Tutto questo nel rispetto della salute di uomo e ambiente.

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