Mamma e papà lo sanno bene: un nuovo nato può risvegliare vissuti e scatenare dinamiche che si pensava di aver superato. Spesso ci si trova a recitare un copione che non si condivide veramente e si finisce per comportarsi in modi che sappiamo essere sbagliati, ma che non sappiamo rifiutare. Questo corto circuito nelle relazioni non è dovuto alla nostra “cattiva volontà”. Come esseri umani, molti eventi nella nostra vita sono legati alla presenza di memorie inconsapevoli di eventi accaduti in passato, a noi o ai nostri familiari. Questi copioni ci guidano e ci orientano nella vita come se fossero un sentiero già tracciato.
La memoria della famiglia e i conflitti
Esiste una coscienza familiare che agisce sugli individui condizionandoli, a loro insaputa, negli atteggiamenti e nelle scelte che si ripetono uguali. Scelte non volute, legate al nostro albero genealogico, che influenzano tanti aspetti della vita, in particolare le malattie, ma anche le nascite e persino le morti precoci.
Un aiuto per sbloccare questi copioni può venire dalle costellazioni familiari. Si tratta di una modalità “tridimensionale” di osservazione delle dinamiche che si verificano in famiglia. “Quando arriva un nuovo membro in famiglia – dice Gabriella Vigo, formatrice e counselor – le relazioni tra i componenti cambiano e spesso i genitori si trovano a confrontare il proprio operato con quello dei loro rispettivi genitori. È una situazione che può creare dubbi e risvegliare antiche conflittualità. Inoltre, l’impulso alla ‘fedeltà’ o alla ‘trasgressione’ dalle norme della tradizione familiare, può generare
un conflitto di identità o anche aprire tensioni tra la neomamma e sua madre, oppure tra il neopapà e suo padre. Un ulteriore possibile conflitto può nascere dalle idee diverse dei genitori su educazione e stili di vita”.
I benefici ricadono su tutti
Attraverso la costellazione familiare, che sia individuale o di gruppo, si fa chiarezza sull’origine delle tensioni e si scopre il primo passo per far rifluire l’armonia all’interno della famiglia.
La tecnica originale delle costellazioni si è sviluppata nell’ambito della psicologia sistemica ed è stata messa a punto da Bert Hellinger, con un metodo che va oltre la psicoterapia tradizionale. La costellazione si svolge, di norma, in un seminario di gruppo dove un conduttore (il facilitatore) aiuta i partecipanti a “mettere in scena” il tema che si sta esplorando, senza alcuna teatralità. “La famiglia della costellazione – continua Gabriella Vigo – può essere la propria famiglia di origine oppure quella creata successivamente, o ancora la famiglia allargata in caso di separazioni e, naturalmente, anche la famiglia monogenitoriale”.
Spesso il lavoro fatto con le costellazioni si affianca a incontri di counseling. “La cosa interessante è che la costellazione può essere fatta anche solo da uno dei componenti di una famiglia perché tutti godano degli effetti positivi. Basta che un membro metta in atto nuove modalità di comportamento per attivare cambiamenti che rompono gli schemi usuali”.