Snowboard: scivolare è un piacere

da | 21 Gen, 2016 | Salute e Benessere

“Mio figlio Rocco ha cominciato a 3 anni. All’inizio era più giocare che snowboardare. Come maestro e allenatore consiglio di cominciare un po’ più tardi, in relazione ovviamente alle capacità fisiche e motorie che il bambino ha sviluppato nell’infanzia”. A raccontare la sua esperienza, di papà e maestro, è Massimo Anzalone, direttore della Scuola Snowmaxx di Sauze d’Oulx che, insieme a Guido Salassa, istruttore nazionale di snowboard presso la Yes Snowboard School di Sestriere, ci aiuta a conoscere meglio uno sport relativamente giovane ma “ben radicato – spiega Guido – tanto da essere rappresentato alle Olimpiadi da tre discipline”. Rispetto allo sci, un’unica differenza: “la posizione di scivolamento trasversale e non frontale”.

Eppure sembra una prassi consolidata passare allo snowboard solo dopo lo sci, in età più adulta. In realtà si può iniziare già da piccoli. “Per questo già da anni si è sviluppata una propedeutica didattica specifica per bambini anche per la tavola. C’è una sola regola: divertirsi in tutta sicurezza”. “Scivolare sulla neve – spiega Guido – è un’esperienza bellissima per un bimbo o una bimba. Conviene cominciare su pendii poco inclinati, in modo da controllare la velocità, sotto la supervisione di un maestro. L’azione didattica con i bimbi è diversa rispetto a quella per gli adulti. I piccoli imparano con “giochi mirati”, inconsapevolmente. L’imitazione è importante ed è meglio osservare un adulto che sia competente, oltre che capace. Con i genitori ci si può divertire a fine lezione, magari chiedendo all’insegnante come far giocare il bambino in modo propedeutico. Bisogna sempre puntare a sviluppare la bilateralità, cioè la capacità di muoversi sulla tavola tenendo sia il piede destro (in posizione Goofy) che il piede sinistro davanti (Regular). In quanto sport trasversale, questo è un accorgimento importante per non creare squilibri muscolari”.

Confermata l’importanza della figura del maestro, meglio lezioni individuali o collettive? “Per cominciare è preferibile prendere lezioni individuali affinchè il maestro possa dedicare tutta la sua attenzione al bambino e garantire massima sicurezza e un adattamento più agevole in un ambiente nuovo. Con l’aumentare delle capacità il piccolo può essere inserito in gruppi poco numerosi. Il confronto con altri bambini è positivo, non solo per la socializzazione, ma perché stimola l’apprendimento. I bimbi più grandi (dai 6 – 7 anni in su) possono essere inseriti fin da subito in piccoli gruppi”.

L’attrezzatura necessaria? Rocco, direttore della scuola Snowmaxx e anche papà, spiega: “Divisa calda e impermeabile, casco, paraschiena, parapolsi, guanti e, ovviamente, scarponi e tavola da snowboard, che consiglio di affittare nella fase della crescita del bambino. Non dimenticarsi di fare una colazione abbondante per scivolare sulla neve con tutta l’energia necessaria! Un altro accorgimento fondamentale è la crema solare che assicura una protezione totale alla pelle dei piccoli”.

A proposito di protezioni, quanto è pericoloso? “Non più di qualsiasi altro sport. Spesso viene percepito rischioso per la velocità e le acrobazie, ma se svolto con una progressione corretta i rischi sono minimi. Le evoluzioni che si vedono in tv sono svolte da professionisti, che hanno allenamento sia fisico che tecnico. Il pericolo è alto solo se si improvvisa!”.

Scegliere tra sci e snowboard è sempre un dilemma. “In realtà no! Sono stati antagonisti, ma non ho mai capito il perché – conclude Guido -. Sono solo due sport che condividono lo stesso ambiente. Personalmente trovo che lo snowboard sia molto più divertente, ma se parlate con un accanito sciatore vi dirà la stessa cosa. Non resta che far scegliere ai figli”.

[Tatiana Zarik]

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