Non cadere nella trappola del confronto (che la suocera invadente ama molto) e trovare i propri spazi. I consigli della psicologa di GG Giovani Genitori
Le nonne sono fondamentali e hanno un valore enorme nella crescita dei bambini. Sono un punto di riferimento, sono buone, difficilmente sono tristi o arrabbiate. Però viziano. E a volte sono invadenti. Un’invasione che viene percepita dalla giovane coppia e che spesso ha come oggetto più la suocera che la propria madre.
La trappola del confronto
“Credo che i piccoli vizi non facciano male – dice Francesca Maria Collevasone, psicologa e psicoterapeuta -. Anzi, credo che siano positivi, anche perchè i bimbi hanno molta capacità di adattamento. Il piccolo sa con chi può fare che cosa e quando. Normalmente non chiede le stesse cose alla nonna e alla mamma, per esempio. Ma dico subito una cosa importante per i genitori: è fondamentale non cadere nella trappola del confronto che nonne e suocere amano molto“.
Cos’è la “trappola del confronto?”. “Significa non lasciarsi sopraffare quando la nonna dice che a casa con lei il bambino è buonissimo, mangia tutto senza sporcarsi, fa la nanna tutto il pomeriggio senza fare storie. Questo tipo di atteggiamento è sbagliato, fa sentire la madre e il padre inadeguati. Una nonna o una suocera intelligente sa che non deve criticare una donna che è mamma da poco e magari lavora, fa la moglie, organizza la vita quotidiana, cucina, fa la spesa e riesce anche a essere simpatica e carina. Ugualmente non deve criticare un padre presente, moderno, partecipativo e attento. Deve rendersi conto che la genitorialità è cambiata e che i giovani genitori vanno rispettati”.
Trovare i propri spazi
E’ storia comune che di fronte a una suocera invadente si finisca per litigare. “Meglio evitare. Litigare con chi si occupa dei bambini è comunque deleterio. Dopo ci si sente con il cuore a pezzi e, se si ha bisogno di aiuto e supporto con il bambino, si dovrà combattere anche con i sensi di colpa. Meglio trovare i propri spazi. Per esempio ci si può alternare nella gestione dei figli e alternarsi a passare dai nonni o dalla suocera per prendere il bambino. In questo modo l’onere di discutere (e anche di ringraziare, perché anche essere sempre gentili e riconoscenti è una faticas) non è lasciato a un solo componente della famiglia”.