Il Sentiero del Viandante

da | 28 Giu, 2017 | Lifestyle, Viaggi

Lungo la costa orientale del lago di Lecco (che poi è l’altro nome con cui è conosciuto il lago di Como) c’è un vero e proprio trekking, lungo 25 chilometri, con dislivelli contenuti. Gli adulti allenati possono farlo in un solo giorno, ma con i bambini lo stesso percorso assume il fascino di una camminata di più giorni che tocca ogni sera un paese diverso. Il programma? Sveglia, camminata mattutina, pranzo al sacco e al pomeriggio relax su una verde spiaggetta. Va da sé che anche chi non ama camminare può apprezzare le località che si susseguono lungo il lago, raggiungendole con il treno, i bus o i battelli.

Il trekking ha un nome affascinante: è il Sentiero del Viandante e ha una storia antica, poiché il tracciato esisteva probabilmente già in epoca romana. I primi documenti ufficiali risalgono al XIV secolo, con tanto di elenco di lavori di manutenzione e riscossione pedaggi. Nel XV secolo veniva proposto come strada preferenziale ai pellegrini per evitare la peste. Un documento del 1451 cita uno sfortunato mercante di sete e lane, tale messer Vanogo, in viaggio per Ginevra, che risulta esser stato derubato a Mandello dagli stessi dazieri. Durante i secoli XVII-XVIII, il tracciato venne usato da bande di soldataglie che calavano a Lecco. Nel tempo ebbe vari nomi: via Ducale o via Regia, poi strada Napoleonica e per finire strada dei Viandanti, secondo una dizione presente nel 1859.

Sui passi della storia

Va bene, lo ammettiamo: vista la varietà di tracciati, non è poi così sicuro che il sentiero attuale sia proprio lo stesso dei secoli passati, ma questo non ha molta importanza, poiché quello che conta è lo spirito del viandante. Il vero protagonista è il lago, con la luce sempre mutevole, il panorama che si allarga sull’altra sponda e le montagne. Il sentiero è assai lungo, ma la tratta che proponiamo è la più bella e adatta alle gambette dei novelli viaggiatori, con un tracciato vario che prevede sentieri, sterrate, acciottolati, tratti di asfalto, ampi prati e boschi a volte intricati, in un continuo cambio di paesaggio. Si parte da Abbadia Lariana, 6 chilometri a nord di Lecco. In breve si arriva a Mandello del Lario dove si trova la chiesetta di San Giorgio, edificio di epoca romanica che conserva al suo interno dipinti quattrocenteschi. Quindi si prosegue tra terrazzi a orto e vigne per arrivare a Lierna, dalla curiosa penisola a nord del centro su cui sorge Castello (antica roccaforte trasformata in abitazioni private) e con la chiesetta dei Santi Maurizio e Lazzaro del 1375.

Sul bivio verso il fiume di Latte

Il sentiero offre ora due varianti, noi consigliamo di tenersi sulla via bassa perché quella alta, pur offrendo una vista panoramica eccezionale, affronta un maggiore dislivello ed è leggermente più lunga. Seguendo la variante bassa si può visitare una vera e propria rarità: Fiumelatte, il fiume più corto d’Italia, appena 250 metri lineari. È poco profondo, ma proprio per il suo miscuglio di fondale basso e irruenza della corrente crea un effetto di schiuma vorticosa bianca come il latte. È stato citato come “Fiumelaccio” nientemeno che da Leonardo da Vinci, nel Codice Atlantico. Il corso d’acqua esce da una grotta collegata a diversi pozzi carsici; innumerevoli le leggende in cui si narra di tre giovani innamorati della medesima fanciulla, che si misero alla prova entrando in questo sistema di grotte ma, dopo mesi di permanenza, vi uscirono allucinati da visioni di sirene fantastiche. E dopo questa perla ecco il Castello di Vezio che emerge con la sua torre squadrata e svetta come una sentinella. Nella bella stagione è ravvivato da personaggi in costume storico e da spettacoli con rapaci. Dal mastio centrale la vista spazia sul panorama del lago che qui tocca la sua maggior ampiezza: 4,5 chilometri da sponda a sponda. Sono visibili i tre rami del lago di Como e si può ammirare in tutta la sua lussureggiante bellezza il promontorio di Bellagio.

Fino all’orrido di Bellano

Dal castello si scende a Varenna, ricco di belle ville, poiché già nell’Ottocento era centro turistico apprezzato. La più famosa è Villa Monastero che deve il suo nome all’origine conventuale per monache cistercensi e che risale addirittura al 1208. L’edificio, posto in un luogo magnifico, fu trasformato nella metà del Cinquecento in residenza signorile con giardino botanico sospeso sul lago, tuttora visitabile. Dalla zona delle ville si allunga una bella passeggiata sul lungolago che porta fino agli imbarcaderi per la sponda opposta. Si arriva quindi a Bellano dal magnifico Orrido definito “orrore di un’orrenda orridezza”. La spaccatura è attrezzata con sentieri e ponticelli e merita una tappa poiché si passa sotto e sopra cascate ribollenti e fragorose, in un ambiente di grande suggestione in cui non manca una “Cà del Diavol”. Si toccano quindi le borgate di Dervio, caratterizzato da un castello originario dell’anno Mille e da un lungolago ricco di barchette, e Corenno Plinio, anche lui fornito di poderoso castello e caratterizzato da stradine che digradano ripide verso i piccoli imbarcaderi, mantenendo un’aura medioevale unica.

Tra i frati e il profumo di anice

A questo punto consigliamo di fermarsi. Il Sentiero del Viandante prosegue per una decina di chilometri fino a Colico ma si allontana dalla sponda del lago. Piuttosto, meglio raggiungere l’Abbazia di Piona che si trova all’estremità della penisola Olgiasca, a circa 8 chilometri da Dervio. Purtroppo non c’è un sentiero che la colleghi direttamente, ma una volta giunti con mezzi pubblici a Olgiasca, si può percorrere l’ultimo tratto su una strada acciottolata lontana dai tempi moderni, arrivando davvero come antichi pellegrini al sito sacro. Qui si trova una chiesa romanica con uno stupendo chiostro del 1252, circondata da ulivi e dagli edifici dei monaci tuttora in attività, tanto che nella chiesa l’odore prevalente non è l’incenso, ma l’anice! Una località di pace in cui lo spirito trova modo di fermarsi un istante, godendo della bellezza e dei profumi del luogo.

Informazioni pratiche

Nel susseguirsi di borghi c’è la possibilità di dormire in comodi alberghi, B&B e campeggi. Il Sentiero del Viandante non necessita di particolare attrezzatura tranne un paio di scarpe comode. Tendenzialmente la sequenza delle località in cui è possibile trovare pernottamento o un mezzo pubblico sono: Abbadia Lariana, Mandello del Lario (2,5 km da Abbadia Lariana), Lierna (7,5 km da Mandello del Lario), Castello di Vezio/Varenna (6 km da Lierna), Bellano (3,5 km da Vezio/Varenna), Dervio (4 km da Bellano), Corenno Plinio (1,5 km da Dervio), Abbazia di Piona (8 km da Corenno Plinio, ma in parte su statale, meglio evitare con i bambini). I paesi lungo la sponda del lago sono collegati tra loro tramite la linea ferroviaria Milano-Sondrio, da linee di autobus e dal battello Lecco-Colico, passando per Bellagio (www.navigazionelaghi.it).

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