Non bisogna essere una famiglia di supereroi per essere sostenibili: Chiara Grasso intervista Cristina Cotorbai, attivista per l’ambiente ed eco-influencer, autrice di SuperBlu. Come salvare il mondo, tutti i giorni
“Quando è nata nostra figlia, Blu, il mio istinto materno mi ha spinta verso quelle voci, ignorate prima, che allarmavano della crisi climatica, del surriscaldamento globale che le future generazioni subiranno in misure esponenziali. Voci di scienziati e attivisti che dimostravano con dati alla mano l’incertezza del futuro di mia figlia su questo pianeta. Ho realizzato che potevo e dovevo cambiare il mio modo di vivere oggi per permettere la vita sulla Terra a mia figlia, domani”. Sono le parole di Cristina Cotorbai, attivista per l’ambiente ed eco-influencer.
Essere green: una missione, una sfida, un valore
Su Instagram Cristina è @cotorbai e quotidianamente delizia la sua affiatata community con informazioni, notizie, riflessioni e soprattutto esempi pratici e concreti di cosa significhi essere davvero sostenibili. Ma essere “green” come va di moda definire lo stile di vita consapevole, non è solo un’etichetta, è una missione, una sfida, un valore di vita; e Cristina questo lo sa bene. Così profondamente da aver condiviso la sua filosofia etica nella quotidianità anche con il suo compagno: “Io non mangio la carne dai 18 anni (sono stata vegana e vegetariana per periodi altalenanti) e, oltre al pane in tavola, ho condiviso con il mio compagno anche i miei valori.
Valori che ha abbracciato spontaneamente anche lui dopo un circa un anno di relazione, improntando la nostra alimentazione e stile di vita sulla filosofia vegana”.
Provare a migliorare il proprio stile di vita, abbracciando i valori di sostenibilità ed ecologia non è semplice, soprattutto al giorno d’oggi, soprattutto nella società consumistica in cui viviamo dove un regalo deve essere necessariamente materiale, dove gli animali sono a nostro uso e consumo, dove la natura è un nostro parco giochi e dove si compra e consuma più di quanto realmente serva. Eppure, poco a poco, è possibile prendere consapevolezza e passo dopo passo, si può iniziare un percorso di cambiamento, per noi, per il pianeta…e soprattutto per le nostre figlie e i nostri figli.
Un viaggio senza meta
Nemmeno Cristina si definisce una perfetta “green” e sa perfettamente che la sostenibilità è un viaggio…senza meta! “Il mio è senz’altro un percorso in evoluzione, anche perché è ingenuo ritenersi green o sostenibili quando siamo immersi nel capitalismo spregiudicato che ci plasma, volenti o nolenti. Piuttosto è più realistico riuscire ad alleggerire la propria impronta ambientale, e questo è inevitabilmente un percorso.
Ho cambiato sostanzialmente tutto: fonte d’energia per alimentare la nostra abitazione, abbigliamento di seconda mano, spesa di stagione, locale e il più possibile plastic free, ho cambiato banca optando per una che sostiene la transizione energetica e i diritti umani, ho iniziato a poggiare le natiche sui mezzi pubblici e bici ogni volta che potevo evitare la macchina. In tutto ciò non riesco a trovare un singolo cambiamento che abbia percepito come una rinuncia!”.
Eppure, se optare per uno stile di vita meno impattante oggi per Cristina è una scelta etica, all’inizio della sua vita era l’unica alternativa possibile. “Sono nata in Moldavia appena dopo la caduta del comunismo sovietico che ha portato a una drammatica crisi del paese, tanto che in famiglia abbiamo mangiato per interi inverni patate con la buccia (non potevamo permetterci il lusso di sbucciarle), illuminato la casa con le candele di cera durante i regolari tagli d’elettricità e barattato beni di prima necessità per assenza di monete che avessero valore. Quindi direi che sì, sono nata green che più green si…muore!”.
Una bolla protettiva e preparativa
Oggi Cristina cresce sua figlia Blu, di sei anni e mezzo, secondo i valori di giustizia climatica, sostenibilità e rispetto animale, senza privazioni, senza obblighi e senza imposizioni. Semplicemente con il buon esempio: “Blu chiede spontaneamente se il cibo offerto fuori casa non contiene derivati animali, spegne compulsivamente le luci inutilizzate, chiude il rubinetto mentre si insapona le mani o lava i denti e riprende chi butta i rifiuti a terra. Una perfetta bacchettona green! Chiaramente parliamo del giusto, dello sbagliato, ma neanche troppo. Specie in questa età i bambini si misurano col fare, meno col dire. Il buon esempio delle figure di riferimento è ampiamente sufficiente per fissare i comportamenti virtuosi dei piccoli!”.
Crescere una figlia con dei valori così diversi e anticonformisti è davvero difficile al giorno d’oggi e la paura del domani e degli “altri” è sempre lì, in agguato dietro l’angolo. “La famiglia deve essere una bolla, una bolla protettiva e preparativa a quella che è la realtà, talvolta cruente e iniqua. Quando uscirà di casa conoscerà anche le sigarette e le persone che insultano, questo non vuol dire che io debba farla fumare e insultarla già in tenera età affinché sia forgiata alla dura realtà. A me preme fornirle gli strumenti affinché comprenda come mai sia meglio scegliere il burger vegetale invece che quello animale, un legnetto da sventole invece del palloncino. I bambini piccoli spesso si rifiutano di salutare perché non comprendono questa norma sociale che appare loro senza senso (motivo per cui è sbagliato forzarli a salutare), comprendono molto bene invece il pericolo che un palloncino può causare agli animali e alla natura, per cui accetteranno volentieri di giocare con altro. Basta che venga spiegato il senso, la ragione. Non sono necessarie le proibizioni!”.
Non servono superpoteri per fare la differenza
Da poche settimane Cristina ha pubblicato il suo secondo libro, proprio per bambini, proprio sulla sua Blu, proprio per sensibilizzare le famiglie sul fatto che per essere più sostenibili non bisogna essere per forza dei supereroi. “Con mia grande sorpresa ho realizzato che ‘SuperBlu. Come salvare il mondo, tutti i giorni’ era una storia pronta da tempo, aspettava solo di essere trascritta su carta, riciclata, ovviamente. Blu è chiaramente la mia musa e – ho quasi timore a dirlo – è stato facile scrivere questa storia, la sua storia. Infatti, si basa su fatti reali, o al massimo in divenire!”
SuperBlu parla del super (semplice) potere che ognuno di noi ha nel fare la differenza sulla Terra, basta applicarsi tutti i giorni. Il primo libro di Cristina, “Libro Verde”, invece è una guida pratica per gli adulti che vogliono alleggerire la propria impronta ambientale facendo scelte quotidiane più consapevoli ed ecologiche. “Con un fondamentale quanto semplice passo: mettere in discussione il ‘così si è sempre fatto’. Ogni famiglia ha esigenze differenti, quindi non c’è un percorso che si adatti a tutti, ed è bene iniziare dai cambiamenti che risultano più semplici e meno stressanti”.
Possiamo salvare il pianeta Terra?
“Sì. Lo penso, mi obbligo a pensarlo e mi rifiuto di vederla diversamente. Lo devo a mia figlia, lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi. È possibile solo in condizioni di speranza, purché questa sia attiva! Abbiamo bisogno di ogni bambino e bambina su questa Terra, ma prima ancora dei loro genitori, degli adulti a cui SuperBlu lancia diverse frecciatine taglienti e piuttosto esplicite. È un dato di fatto che le generazioni più giovani abbiano una consapevolezza ecologica ben più sviluppata della nostra. È triste però che lo siano per necessità, quella che provoca la cosiddetta eco-ansia nei giovani d’oggi. Ma li spinge anche all’azione, la forma d’educazione più palese che noi genitori (ma anche i nonni) riceviamo”.