“La vita ricomincia da capo quando l’aria diventa frizzante, in autunno” dice Jordan nel Grande Gatsby. E come potremmo essere più d’accordo? Il ritmo sciolto e senza vincoli dei mesi estivi si affievolisce sulle note di un tormentone estivo. Sta per iniziare la scuola e già la prospettiva rende le cadenze più ravvicinate, i programmi accavallati. La molla del tostapane salta su, la freccia della macchina ticchetta in direzione di materne, elementari e medie. Prima di rendercene conto stiamo battendo le mani allo spettacolo di fine anno.
1, 2, 3… Si riparte!
L’inizio della scuola è un mix tra eccitazione e ansia da prestazione, sollievo per i mesi familiari che ci vengono incontro e il rassicurante senso di appartenenza a una classe, un quartiere, una squadra. Nel frattempo ci impalliamo ovunque senza un’apparente ragione e chiediamo al conduttore del telegiornale sullo schermo com’è che l’estate è già finita e i nostri figli sono cresciuti così in fretta. Si alternano un’ingiustificata euforia e un leggero panico. I primi giorni sono un tour de force: incontri con insegnanti, presidi e allenatori, orari da incastrare, spese di materiale, prove di corsi di nuoto, tennis, danza e judo in una corsa a ostacoli contro il tempo. Ci vuole un piano di attacco. A ognuno il suo. E nel frattempo… felice scuola a tutti!