Invitare i bambini a essere quello che vogliono essere, senza paura dei pre-giudizi. Ecco alcuni libri illustrati sugli stereotipi
Non c’è invito migliore per i nostri figli ma anche per ogni bambino e bambina, per ogni adulto che cercare di essere quello che si desidera essere, al di fuori dei giudizi e dei pregiudizi.
Ci sono alcuni libri illustrati che lo fanno esplicitamente: invitare a essere ciò vogliamo essere, senza vergognarsene mai.
Nei panni di Zaff
Bellissimo e divertente, irriverente il giusto, ironico, “Nei panni di Zaff”, scritto e illustrato da Manuela Salvi e Francesca Cavallaro per Fatatrac, racconta di Zaff che vuole essere una principessa. “Le principesse il pisello non ce l’hanno!” continuano a ripetere gli amici, prendendolo in giro. I maschi possono essere re, principi, ingegneri, meccanici, marescialli, ma principesse proprio no. “Ma che fastidio vi da? Lo nasconderò ben bene sotto la gonna, i pizzi e i fiocchi!”, risponde lui. Poi compare una bambina, dalla voce arrabbiata, forte e decisa. “Sono 200 anni che faccio la Principessa e sinceramente sono stufa marcia. Voglio fare il portiere della squadra di calcio”. Così, si sfila il vestito di merletti e fili d’oro e lo fa indossare a Zaff: “Sarai la Principessa col Pisello, e che nessuno fiati”. Conclude decisa, mentre si infila la divisa e le scarpe coi tacchetti da calciatore. Ed è così che scoprirono il segreto di vivere per sempre felici e contenti. Un bel testo, immediato nelle illustrazioni e con poche battute ma decise. Ruba tante risate e si, decisamente valorizza il gusto e le preferenze di ciascuno.
Nei panni di Zaff, di Francesca Cavallaro e Manuela Salvi, Fatatrac
Julián è una sirena
Le illustrazioni in acquerello di Jessica Love, illustratrice e autrice americana, sono delicate e dolcissime, così come la storia di accettazione e complicità che racconta in “Julián è una sirena“, edito da Franco Cosimo Panini. Julián è in metropolitana con la nonna e vede tre bellissime donne vestite da sirena. Julián ama le sirene. Le ama talmente tanto da volersi vestire anche lui da sirena: così mentre la nonna è in doccia prende dei fiori e una tenda e si fa una lunga coda e una bellissima corona in testa. La reazione della nonna è di una intimità e meraviglia che solo delle illustrazioni così silenziose, colorate e pacate hanno potuto perfettamente rendere.
“Vieni qui, niño”, dice la nonna sporgendogli una collana.
“Dove andiamo?”
“Ora vedrai”.
“Sirene” sussurra Julián.
“Come te, niño. Andiamo con loro”.
Julián è una sirena, di Jessica Love, Franco Cosimo Panini
Così come sono
“Siate libere e liberi di essere voi” è la dedica dell’autrice Hélène Druvert che apre il bellissimo libro pop up “Così come sono“. Un inno alla libertà e al rispetto delle scelte e dei gusti individuali, reso in modo creativo e graficamente meraviglioso. Femmina o maschio, si ha diritto a piangere, a dire di NO, a diventare ciò che si desidera. Si ha diritto al sogno, a prescindere dal genere, e a scegliere la forma di famiglia in cui più ci si ritrova. Il diritto ad amare e ad essere accettati/e non può essere negato a nessuno e nessuna. Il testo è breve, dinamico, “tridimensionale”, per questo arriva ai bambini e alle bambine per dire loro che non sono sbagliati/e, mai.
Così come sono, Hélène Druvert, Franco Cosimo Panini
Mi piace Spiderman…e allora?
Questo è un libro che i bambini e le bambine della scuola primaria possono leggere in autonomia, farsi qualche risata tra le pagine illustrate da Massimiliano Di Lauro e le parole di Giorgia Vezzoli. I più piccoli lo ascoltano letto dai più grandi senza perdere il senso. C’è una bambina, Cloe, di sei anni che ama Spiderman. E sceglie la cartella del suo super eroe preferito per iniziare la scuola elementare. Lei sceglie anche le magliette di Batman, di giocare con le carte o a calcio. Ma sono cosa da maschi, si sente sempre dire dai suoi compagni. Attraverso le rassicurazioni e le spiegazioni (semplici, tanto semplici) dei suoi genitori, anche i piccoli lettori vengono accompagnati verso il concetto di libertà delle scelte, di autonomia, di rispetto e di identità. Allora lo capiamo bene che in ogni scelta che facciamo possiamo condizionare il pensiero dei nostri figli e delle nostre figlie. Un libretto per incoraggiare, con determinazione e senza paura, i bambini e le bambine ad essere quello che vogliono essere e a scegliere secondo i propri gusti senza paura di giudizio.
Mi piace Spiderman…e allora?, Giorgia Vezzoli, Settenove
Il senso che ho di me
Giorgio Volpe e Paolo Proietti sono gli autori di un albo illustrato incredibilmente dolce, sia nelle illustrazioni che nelle parole. “Il senso che ho di me“, edito da Il Ciliegio, parla di un bimbo che si racconta, nelle scelte e nel quotidiano, facendosi una marea di domande. Lo fa con tenerezza e autenticità, senza giudizio, in modo molto puro. È vero che anche i maschi possono cambiare i pannolini? È vero che i maschi, oltre a fare karate, possono anche indossare vestiti rosa? Perchè nessuno dei miei amici vuole giocare con pentole, padelle e scolapasta? Queste domande possono essere un buon pretesto per confrontarsi con i piccoli lettori, per capire che cosa pensano e vivono; uno spunto per riflettere sulle differenze tra le persone, tutte da rispettare. Il protagonista ha un’amica, Claudia, che non è la sua fidanzatina, no. Ma insieme sanno giocare, piangendo e avendo paura, senza badare alle etichette, perchè le uniche da considerare con attenzione sono quelle dei cibi. “Non è questione di chi può o non può fare qualcosa. Tutti siamo liberi di fare tutto, rispondono i miei genitori e la mia maestra.
Il senso che ho di me, Giorgio Volpe e Paolo Proietti, Il Ciliegio edizioni
Femmina non è una parolaccia
Questo più che un libro è un processo di consapevolezza e crescita. Insieme alla protagonista, Nina, di dieci anni, i piccoli lettori e le piccole lettrici imparano tante lezioni. Nina scopre ad esempio di essere femminista, una parola di cui non conosceva il significato, ma che le calza a pennello. Lo è perché sa di poter regalare un magliore coi dinosauri anche a una bambina; perché crede assolutamente che lei e le sue amiche possano giocare ai pirati e decidere se essere principesse o guerriere. Nina è femminista e sa che femmina non è una parolaccia, che i corpi sono tutti belli e che non si deve per forza essere come gli altri vorrebbero che fossimo. Una storia leggera, scritta bene e in modo semplice, accessibile e comprensibile anche ai più piccoli, che si ritrovano ad apprendere quelle lezioni e ad avanzare nel processo di consapevolezza insieme a Nina e grazie ai suoi racconti. In ogni capitolo le parole delle autrici Carolina Capria e Mariella Martucci, affiancate dalle illustrazioni di Carlotta Scalabrini, affrontano un grande tema, coinvolgendo lettori e lettrici in esercizi e giochi che rafforzano il concetto, l’ideale anzi. Molto molto consigliato, dai 7 anni.
Femmina non è una parolaccia, Carola Capria e Mariella Martucci, Marietti Junior