Siviglia è la città perfetta per un weekend lungo con i bambini, e in aprile si colora ancora di più, tra i pois della Feria de Abril e le celebrazioni di Pasqua
Un detto spagnolo recita così “Chi non vede Siviglia non vede meraviglia”: impossibile negare che il detto corrisponda alla verità, perché chiunque visita la capitale dell’Andalusia, prima araba e poi centro dorato del Regno di Spagna, se ne innamora.
Le case arabeggianti finemente decorate, il cielo sempre blu, l’intonaco bianco accecante, gli alberi di arance e limoni incastonati tra i vicoli stretti e nei tipici cortili, sono dettagli unici che la rendono una delle città più esotiche d’Europa.
Altro punto a favore di Siviglia, o Sevilla, sono le dimensioni della città: non troppo grande, complicata o dispersiva come Madrid e Barcellona, ma abbastanza grande per non annoiarsi. Una meta, insomma, ideale per famiglie con bambini, sia per una lunga tappa durante un viaggio andaluso sia per un ponte primaverile.
Perdersi nella magia di Siviglia
Edifici meravigliosi come gli immensi Reales Alcazares o la Real Fabrica de Tabacos sono testimonianze del glorioso passato di Siviglia, quando la città fu centro strategico di partenza e approdo tra Europa e Americhe.
La prima esperienza da fare per entrare nell’atmosfera di Siviglia è la passeggiata nel Barrio di Santa Cruz, il quartiere storico più affascinante della città. Un labirinto di stretti vicoli e piazzette, dove le case sono rigorosamente bianche con i bordi giallo oro.
Cercare di orientarsi nel Barrio de Santa Cruz è inutile, prima o poi ci si perde. Ma il bello è proprio questo: camminare cercando una via d’uscita, sbirciare nei cortili e nei bar alla ricerca di spettacoli di flamenco dal vivo e fare una pausa in un tavolino all’aperto – perché a Siviglia si mangia fuori tutto l’anno – con una spremuta d’arancia accompagnata da pane tostato con olio di oliva e pomodoro.
Porta di ingresso simbolica del quartiere è la maestosa cattedrale affiancata dalla meravigliosa Giralda, antico minareto oggi campanile. Alta 103 metri e costruita nel XII secolo, non richiede troppa fatica per essere scalata perché il percorso è elicoidale su un piano inclinato, creato per permettere al sultano di arrivare in cima in sella al cavallo. Una volta arrivati in cima, la vista sulla città è meravigliosa: dalle finestre si intravedono le belle guglie e le cupole della Cattedrale e sotto il magnifico Patio de los Naranjos.
In bici lungo il Guadalquivir
Siviglia è tagliata in tre parti da un grande fiume, il Guadalquivir, che un tempo collegava la città al mare e permetteva alle navi di portare le ricchezze fino alla Torre dell’Oro, che si affaccia appunto sul fiume. Una passeggiata lungo il fiume è assolutamente da farsi, per ammirare i ponti tutti diversi tra loro per stile ed epoca.
Ma la carta vincente per andare alla scoperta di Siviglia è la bicicletta. Riconosciuta come una delle città migliori in Europa per muoversi in bici, le due ruote sono in mezzo di trasporto ideale non solo per il clima ma soprattutto perché la città è rigorosamente in piano. A parte il labirinto del Barrio de Santa Cruz, i viali sono ampi, alcune strade intorno al centro sono ormai pedonali e il percorso ciclabile permette di visitare tutti gli highlights della città seguendo un itinerario di tre ore. Si può scegliere se affittare il mezzo e pedalare in autonomia oppure scegliere i tour guidati in bici.
Il percorso top per i bambini parte dal Parque Maria Luisa e percorre tutto il lungo fiume fino ai Jardines del Guadalquivir e al Parque de Los Descubrimientos, dove c’è un bellissimo parco giochi a forma di nave dei pirati.
Nel verde tra gli aranci
Soprattutto quando inizia a fare troppo caldo – a Siviglia già a maggio – i parchi cittadini sono un toccasana per una pausa all’ombra.
Parco storico, affollato di turisti ma abbastanza ampio per non pestarsi i piedi è il Parque Maria Luisa, dove sorge l’incantevole Plaza de España, la meravigliosa piazza immensa nel verde con le maioliche che rappresentano tutte le province spagnole. Qui è possibile partire con un ciclotour, un giro in carrozza, oppure passeggiare tra alberi secolari, laghetti e volatili, scoprendo nel verde i padiglioni costruiti in occasione della Expo del 1929.
Non lontano dal centro ma fuori dall’itinerario turistico, il parco più amato dai locali è il Parque de Los Principes, un tranquillo ritrovo per sport, giochi e picnic.
Ma il vero polmone verde che vale la pena raggiungere in bicicletta è il Parque Alamillo: di notevoli dimensioni, con i suoi 120 ettari, è uno spazio che è stato incluso nella città in occasione della Expo 92: in questa zona infatti sono visibili padiglioni e ponti – come quello de La Barqueta di Santiago Calatrava -, costruiti per l’esposizione universale nel 1992. Il parco è luogo di eventi ma anche ideale per una passeggiata tranquilla tra gli aranceti.
Fuori dall’itinerario turistico
Chi cerca un’esperienza più genuina per osservare la vita degli abitanti di Siviglia e cogliere calore, simpatia e ospitalità, deve andare a Triana.
Un quartiere storico senza grandi monumenti ma la cui bellezza sta nell’anima antica che si respira tra le sue case storiche e i bar tradizionali. Da sempre quartiere popolare, di artigiani, di marinai, di vasai e ballerini di flamenco, oggi è un luogo tranquillo a due passi dal centro, dove vale la pena andare per visitare il mercato e sorseggiare una birra nella Calle San Jacinto, totalmente pedonale, ed entrare in un negozio di alfajores, biscotti tipici del Sudamerica ma diffusi anche da queste parti.
Un altro quartiere non sempre frequentato dai turisti è quello della Macarena. Basta percorrere le vie dello shopping fino al nord del centro per raggiungere la Alameda de Hercules e il Mercado de Feria per immergersi nelle vie meno ordinate ma sicuramente più colorate della città.
Feste di primavera
La stagione ideale per visitare Siviglia è la primavera e, se il viaggio coincide con uno dei due grandi eventi di aprile, l’esperienza vi resterà nel cuore.
Durante la Settimana Santa, che ha inizio la domenica della Palme e termina la domenica di Pasqua, 50 mila persone vestite da “nazarenos” sfilano per le strade a qualsiasi ora, in nome della confraternita che rappresentano, portando pesantissime statue religiose.
La particolarità sono i colori degli abiti delle confraternite, tutte diversi, la rivalità tra confraternite, i canti degli abitanti che dai balconi incitano il gruppo di appartenenza e il fatto che la festa vada avanti, per sette giorni, fino a notte fonda.
Neanche il tempo per riprendersi dalle celebrazioni pasquali che, esattamente 15 giorni dopo Pasqua, ha inizio la Feria de Abril.
Più vivibile per le famiglie rispetto alla Semana Santa, la Feria de Abril è nata nel 1847 come fiera del bestiame ed è una delle feste più popolari della Spagna.
Al contrario delle celebrazioni di Pasqua non si svolge nel centro della città – che in questo periodo è visitabile tranquillamente – ma in una zona a sud del centro, tranquillamente raggiungibile in bicicletta o con i mezzi pubblici.
L’area della Feria viene allestita ogni anno con più di mille Casetas colorate provvisorie. L’atmosfera è più tradizionale durante il giorno e più festaiola la sera, ma per tutta la settimana sono indiscutibili protagonisti la musica – rigorosamente sevillana, i costumi tradizionali a pois e la gastronomia. Imperdibile per i bambini è la Calle del Infierno o los cacharritos, una immensa zona allestita come Luna Park temporaneo, dove gustare churros al cioccolato tra una giostra e l’altra.