La scelta della scuola superiore è un passo importante, per i figli e per i genitori. I genitori giocano un ruolo fondamentale e possono facilitare il successo delle scelte formative e professionali
La scelta della scuola superiore si configura come la prima grande decisione sul futuro con la quale ci si confronta. Scegliere è un processo che richiede tempo, riflessività e capacità di tenere lo sguardo su di sé ma anche sul mondo fuori. Per noi genitori, pensare il futuro dei nostri figli significa guardare il mondo in cui viviamo sotto una luce che si alimenta, allo stesso tempo, di speranze e preoccupazioni. Cosa faranno? Chi diventeranno? Come prepararli ad affrontare scelte complesse?
Cosa significa orientare?
La parola deriva dal latino orir e significa volgersi verso l’Oriente, cioè il luogo in cui nasce il sole. Le recenti teorie in ambito di orientamento suggeriscono che quando stiamo accanto ai nostri figli per sostenerli nella progettazione del loro futuro, stiamo di fatto incoraggiandoli ad andare verso il sole, la luce, il futuro. In quest’ottica l’orientamento non è più qualcosa che interessa solo il momento della scelta, come quella della scuola superiore. Si tratta più un sollecitare e sostenere lo sviluppo di strategie indispensabili, favorire e sviluppare visioni e anticipazioni di scenari futuri, manifestando coraggio, ottimismo e speranza.
In pratica?
Primo passo è allontanarsi, e invitare i nostri figli ad allontanarsi, dall’idea della scelta perfetta. Ci sarà sempre qualcosa che non potevamo prevedere o anticipare, nel bene e nel male. Quindi prendere decisioni pensando di tener conto di tutto, o di valutare tutte le possibili opzioni, potrebbe rivelarsi un ostacolo più che un vantaggio. Tener conto di tutto, nel limite del possibile, ecco. Per evitare di rimanere immobili difronte alle infinite possibilità di scelta o di sentire, costantemente, di non aver valutato proprio tutto. Infatti, dal punto di vista delle informazioni, oggi, capita più spesso di averne troppe, piuttosto che poche e di non sapere come fare ordine e distinguere quelle utili da quelle inutili. Altro aiuto fondamentale.
Possiamo poi raccontare di noi, delle nostre scelte professionali e di vita. Incentivare i nostri figli a narrare, anticipare, con parole, il proprio futuro, come il giorno del diploma, un lavoro che vorrebbero fare, un viaggio. Per alcuni giovani invece, potrebbe essere utile ragionare sulle modalità con le quali, solitamente, prendono le decisioni. Sono tanti per esempio, gli studenti e le studentesse che scelgono una scuola unicamente perché ci vanno gli amici, o perché vicina a casa o ancora perché chiusa il sabato mattina. Tutti criteri più che validi, che possono determinare il successo o l’insuccesso di una scelta. Le amicizie sono importanti, come è importante tutelare il tempo libero per le attività extra scolastiche, per il divertimento e per il riposo. Ma non sono gli unici criteri e potrebbero portarci a escludere, prematuramente, opzioni valide.
Per fare scelte complesse è sempre più opportuno imparare a utilizzare vere e proprie strategie decisionali, in modo tale da rendere ogni scelta, non perfetta quanto invece maggiormente consapevole.
Career Guidance
Nell’ambito dell’orientamento, da quando andavamo a scuola noi genitori, sono stati fatti enormi passi. Oggi ci sono strumenti e interventi pensati per intervenire anche in ottica preventiva, fin dalle scuole materne. Non per insegnare a fare scelte professionali, ovviamente. Piuttosto per potenziare lo sviluppo di interessi e abilità, soddisfare la curiosità, facilitare l’uso della narrazione di sé e del proprio futuro. Per dare ai più giovani strumenti, con anticipo rispetto al momento in cui si devono compiere scelte o prendere decisioni importanti.
I servizi o le attività di Career Guidance sono pensati per supportare gli individui, di ogni e età e in qualsiasi momento di vita, a fare scelte nell’ambito educativo, formative e professionale e a gestire la propria carriera. L’Unione Europea, ormai da molti anni, contribuisce a perfezionare modelli e promuoverne l’utilizzo nelle scuole per la loro efficacia, anche nel combattere la dispersione scolastica e per ridurre il gap sociale. Alcune recenti ricerche parlano chiaro rispetto a questi due fenomeni. I cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), ragazzi e ragazze che non studiano, non lavorano e non si stanno formando, sono moltissimi. Secondo dati Eurostat infatti, nel 2018, la percentuale di giovani di età compresa tra i 20 e 34 anni che condividevano questa situazione sfiorava il 29%, un primato in Europa. Non va meglio per quanto riguarda le diseguaglianze sociali. Ancora oggi è particolarmente forte l’influenza che hanno nel futuro dei giovani il luogo in cui si nasce e le condizioni economiche della famiglia.
Dove trovare informazioni utili
Le attività di career guidance si compongono di diversi tipi di interventi. Uno di questi è definito career information, riguarda appunto la raccolta delle informazioni necessarie per compiere scelte maggiormente efficaci e soddisfacenti.
Dove possiamo trovare informazioni attendibili e chiare rispetto alla scelta della scuola superiore? Oltre alle varie attività offerte dalla scuola media, ci sono gli open-day. Sono giornate organizzate appositamente dai diversi istituti che compongono l’offerta formativa durante le quali genitori e figli possono visitare la scuola e avere tutti gli approfondimenti desiderati. Le date delle giornate aperte sono solitamente pubblicate sui siti di Città Metropolitana e della Regione. Altra occasione sono le varie manifestazioni dedicate, in cui scuole e agenzie formative presentano l’offerta e gli indirizzi di studio.
Siti utili
In autonomia possiamo fare molto ancora. A partire dai siti istituzionali, Regione, Città Metropolitana, Comune che offrono dettagliate informazioni, info-grafiche, mappe riassuntive dei percorsi, approfondimenti. Ci sono poi anche siti che aiutano a guardare con una prospettiva temporale un po’ più lunga, proponendo per esempio di iniziare a immaginare attività o professioni per il proprio futuro, un esempio è l’Atlante delle Professioni, osservatorio sulle professioni messo a disposizione dall’Università di Torino oppure il portale ufficiale svizzero d’informazione sull’orientamento, disponibile anche in italiano.
Letture per i genitori
Per ampliare ancora lo scenario e per sostenere al meglio i nostri figli nella scelta, può essere utile anche qualche lettura. Molto è cambiato da quando è toccato a noi costruire il futuro. Può essere utile aggiornare alcune idee che abbiamo del mondo del lavoro e delle scelte professionali. Ne parla Luca De Biase, giornalista de Il Sole 24 Ore e fondatore di Nova24, in una recente pubblicazione.
Il lavoro del futuro
Nel suo libro, intitolato Il Lavoro del futuro ( Codice Edizione) afferma che nonostante le rappresentazioni del lavoro siano soggettive e molteplici, ciò che deve cambiare è il nostro atteggiamento. “Il lavoro non è più un contratto a tempo indeterminato, ma una relazione con un contesto che va coltivata incessantemente. È importante concentrarsi non tanto sulla quantità del lavoro, quanto sulla sua trasformazione, che ha una portata simile a quella sperimentata nel corso delle rivoluzioni del vapore e dell’elettricità. La possibile scomparsa di alcuni posti di lavoro deve diventare una spinta per elaborare un piano strategico”. Come mostra un’inchiesta del Financial Times, scrive De Biase, oggi sono al lavoro un grande numero di persone pagate (pochissimo) per etichettare le foto online e insegnare ai computer a riconoscere i contenuti. “Non sappiamo che tipo di domanda ci sarà domani. Ciò che è prevedibile è che i lavori più stabili saranno quelli legati a più elevate capacità progettuali”. Sapere a che scuola iscrivere i figli è una sintesi delle preoccupazioni degli italiani. Ma il problema è più ampio. “Le famiglie faticano a orientarsi. Un ragazzo che entra a scuola nel 2018 uscirà dalle scuole secondarie nel 2031. Considerati i profondi cambiamenti degli ultimi quindici anni, non possiamo che guardare con incertezza a quella data”. L’unica sicurezza, suggerisce l’autore, è che non si deve mai smettere di studiare. Con mente aperta e attenzione a tutto quello che succede nel mondo.
Il futuro del lavoro spiegato a mia figlia
Un altro testo consigliato è di Il futuro del lavoro spiegato a mia figlia. Il libro di Pino Mercuri, HR Director di professione e papà determinato a dare risposte per alimentare la curiosità dei suoi tre figli sul suo lavoro. Come spieghi il lavoro che si fa alle Risorse Umane? L’autore coglie la sfida e ne esce un libro pronto per l’uso, di grande efficacia divulgativa. Qui possiamo trovare infatti alcuni concetti complessi, come smart work, intelligenza artificiale, robot, droni, start-up e così via, pronti per essere spiegati ai nostri figli. Quello che emerge forte, da questa lettura, è un insegnamento importante per i più giovani, ma anche per noi genitori, che dobbiamo sempre più diventare portatori di alcuni messaggi. “Entro il 2050- scrive Mercuri- non soltanto l’idea di un posto di lavoro a vita, ma addirittura l’idea di una professione per la vita apparirà antidiluviana. L’iniziativa d’impresa dovrà essere quindi accompagnata da una rivoluzione nei campi dell’istruzione ma anche della psicologia. Proteggere e avere cura delle persone, piuttosto che del posto di lavoro, curando anche gli aspetti emotivi degli individui che passeranno nella loro vita da un lavoro all’altro, sarà fondamentale per evitare che le persone vadano in cortocircuito”.
Career Counselling
Il career counselling è una attività di orientamento, esattamente come la career information. Consiste in un percorso breve finalizzato ad accompagnare le persone di ogni età a comprendere meglio il proprio disegno di vita. Come? Progettando soluzioni soddisfacenti ed utili al raggiungimento di un obiettivo o alla soluzione di un problema professionale. Si svolge attraverso la definizione dell’obiettivo che la persona si pone. Prevede l’applicazione di attività e tecniche specifiche adatte a far emergere desideri, bisogni, valori, e risorse per arrivare alla definizione di un piano d’azione operativo.
Le attività di orientamento, nell’attuale scenario sociale ed economico, ricoprono un ruolo strategico. Le Linee guida nazionali per l’orientamento permanente definiscono queste attività capaci esercitare un “impatto crescente sull’intera società, e soprattutto sul futuro di ogni persona”. Per tale motivo, sempre di più dovrebbero essere a disposizione di tutti. Affinché ogni persona possa aspirare al meglio per sé e possa essere favorita nella realizzazione dei propri progetti professionali.