Se dicessimo che la street art è una forma d’arte bambina fuori e adulta dentro, forse non ci sbaglieremmo. Nata come arte di protesta, si è servita del tratto di artisti diversi, del colore e dei muri delle città per catturare lo sguardo e suscitare emozioni.
“Ci sono alcuni street artist come Ale Puro, Pao o MrFijodor che usano iconografie e grafiche molto attraenti per i bambini – dice Davide Loritano, gallerista di Square23, che da anni promuove e fa conoscere l’arte di strada -. Abbiamo fatto un esperimento con diversi ordini di scuole, dalla materna alle medie, per incentivare nei bambini una fruizione nuova dell’arte moderna e futuristica. La street art è l’arte più moderna che c’è. Abbiamo notato che i bambini hanno una risposta molto forte, dovuta a un imprinting fresco e non ancora svaporato. Riconoscono le immagini degli street artist, si emozionano, vengono scossi, si ricordano delle opere, le amano e le discutono”. L’esempio più lampante viene dalle classi dei più piccoli. “Dopo una visita in galleria – racconta Davide Loritano, tirando fuori con una certa emozione una cartellina con i disegni che gli hanno regalato i bimbi – sono tornati in classe e hanno riprodotto quello che avevano visto. Durante la visita intervenivano, volevano dire la loro, erano curiosi e ansiosi di conoscere storie e aneddoti che hanno portato alla nascita delle opere”.
Amore senza filtro
È come se gli street artist avessero, più di altri, la capacità di arrivare in modo diretto ai bambini, come se riuscissero a entrare in immediata sintonia con loro. I più piccoli sono fruitori senza filtri, hanno una percezione diversa e più immediata del lavoro artistico, un ascolto ingenuo. Il che non significa essere superficiali, anzi. I bambini notano i particolari, restano affascinati e ricordano. Alcuni street artist catturano l’attenzione per il tratto grafico, altri per le forme, altri ancora per i soggetti, il colore o la tecnica.
Ma quello che li rende fruibili è la capacità di far sognare, di far sorridere e lasciare a bocca aperta. Questa è una caratteristica che si ritrova anche nel rapporto con gli adulti: la street art è una forma d’arte che costringe a guardare oltre, a porre l’attenzione verso orizzonti e luoghi a cui di solito non facciamo caso, ad alzare lo sguardo e stupirsi. Quando è stata l’ultima volta in cui, passeggiando per le strade della città, ci siamo fermati a guardare in su, verso la facciata di un palazzo? Uno dei meriti della street art è che ci permette di avere uno sguardo nuovo sul luogo in cui viviamo e cattura l’attenzione proprio lì dove di solito non guardiamo, valorizzando con il segno grafico e il colore un edificio anonimo, facendoci riscoprire la bellezza della quotidianità.
Street art: arte o vandalismo?
Certo non è stato sempre così e in effetti solo negli ultimi anni questa forma d’arte sta finalmente avendo un riconoscimento, anche se alcuni la considerano ancora una forma di vandalismo. “I primi anni in galleria non sono stati facili – dice Davide Loritano – perché passare davanti a una galleria e vedere qualcuno lavorare sui muri con una bomboletta spray era una cosa piuttosto bizzarra. Oggi le persone si fermano, con sguardo curioso e anche un po’ incantato e questo ci piace. Il lavoro con gli artisti non resta chiuso in galleria ma, proprio come deve essere, abbiamo costruito percorsi per portarlo fuori, nei quartieri cittadini e soprattutto in periferia, dove la street art è nata, per renderlo fruibile a tutti e per riqualificare zone della città che spesso restano tagliate fuori”. In effetti la scoperta di questa forma d’arte, nata negli anni ‘90, ha trasformato le periferie cittadine da luoghi-fantasma a posti da visitare. Una tendenza consolidata all’estero che sta prendendo piede anche in Italia. Persino il motore di ricerca Google ha mappato il mondo intero a caccia di street art. Il link per esplorare (e conoscere, e raggiungere) i murales è qui: www.streetart.withgoogle.com.
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Luoghi tutti da scoprire
Davide, quali sono le città, italiane e non, che consiglieresti per un tour alla scoperta della street art? “Sicuramente Londra, dove la street art è nata, per vedere le opere di Banksy. Poi Berlino, per perdersi nel quartiere di Kreuzberg, una vera e propria galleria a cielo aperto. A Lisbona le opere di Vhils, artista che disegna sui palazzi con il martello pneumatico. Infine Varsavia e i paesi dell’Europa dell’est per vedere Sepe, Chazme e Robert Proch, ma anche nuovi artisti che stanno emergendo. In Italia consiglio Roma, Milano (per il writing storico), Bologna, Napoli e Torino per la street art”.
Street art a Torino
Sotto la Mole, imbattersi in muri trasformati in opere d’arte di strada non è difficile. Claudia De Giorgis, coordinatrice del progetto SAT (Street Art Tourino) che organizza tour alla scoperta dei “muri” torinesi, dice: “La nostra città è ricca di street art e muralismo. Le opere più rilevanti sono dislocate nelle zone nord,
sud e a San Salvario. Noi creiamo percorsi e appuntamenti per far scoprire il maggior numero di opere possibili portando le persone in giro per Torino. Spesso i tour non si limitano a una passeggiata, ma prevedono la collaborazione e la visita a gallerie che si occupano di street art”.
Il progetto SAT è solo una delle attività promosse dall’associazione Il Cerchio e le Gocce che da oltre dieci anni si occupa della promozione dell’arte urbana sul territorio. È nata così anche Inkmap, una mappa-percorso che permette di raggiungere facilmente le varie opere dislocate in città.
Tra quelle da vedere assolutamente con i bambini, ci sono Ericailcane, Roa e Aryz, tutti nel centro città. E poi le opere di Millo, in zona Barriera di Milano e Parco Dora. Per conoscere i gustosi retroscena, conviene partecipare a uno dei tour guidati.
“Da marzo a novembre organizziamo visite a piedi o in bicicletta, adatte anche alle famiglie con bambini a partire dai 7 anni, della durata di due ore circa. Di solito non consigliamo il tour ai bimbi più piccoli, ma se sono buoni camminatori di sicuro potranno divertirsi”. I giri tra i muri si fermano solitamente per la stagione invernale, più che altro per questioni climatiche, ma per i gruppi di temerari che sfidano il freddo è possibile organizzare delle visite guidate su richiesta anche in questo periodo. Per saperne di più: www.ilcerchioelegocce.com e www.inkmap.it.
Street art a Milano
Consapevole che la street art contribuisce a riqualificare le città, il Comune di Milano ha messo a disposizione degli street artist diversi spazi urbani: “Muri Liberi” è il nome del progetto innovativo, dove arte e decoro urbano si uniscono, dove gli artisti possono esprimersi con murales e graffiti. Per individuare i muri messi a disposizione, è stata creata una mappa geo-referenziata con la scheda del muro libero. Per suggerire al Comune un muro da dedicare alla street art si può scrivere a: muriliberi@comune.milano.it.
La realizzazione della mappa interattiva delle opere di street art milanesi è curata dall’associazione culturale Rainlab in collaborazione con Google Cultural Institute: Milano Street Art Map è una rappresentazione grafica dell’arte di strada presente in città. La mappa contiene, al momento, oltre cento opere realizzate da artisti di fama internazionale come Blu, Pao, 2501, Krio e molti altri. I quartieri mappati sono principalmente zona Tortona, Navigli, Cadorna, Isola, Garibaldi, Leoncavallo, Precotto e Martesana. Obiettivo del progetto: una mappatura completa della street art in città. Chi volesse segnalare nuove opere d’arte, può farlo, scrivendo a info@rainlab.it e inviando foto e indirizzo di localizzazione.
Per ammirare qualche opera, merita una visita la galleria a cielo aperto Out, di recente apertura. Qui il duo di artisti Urbansolid – famoso per aver già tappezzato le pareti di edifici e ponti con sculture di gesso in 3D, come quelle di Adamo ed Eva e dei supereroi Flash, Wonder Woman e Hulk – propone un percorso espositivo di 14 installazioni di street art, tutte inedite, di cui dieci montate per restare in pianta stabile come regalo alla città. Si tratta non solo di murales, ma anche di sculture in gesso, tutti lavori ironici ispirati alla realtà a dimostrazione di come “il bello” possa battere il degrado della periferia.
Infine, è di ottobre 2016 la notizia del rilancio del Mercato Comunale Coperto di Lorenteggio, la cui intera facciata principale ospita ora una grande e colorata opera di street art, un intervento artistico realizzato dal Collettivo Artkademy, grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano, il Municipio 6, l’Associazione Culturale Dynamoscopio e Sikkens. Una grande festa, tra esibizioni artistiche, artigianato, laboratori e giochi per bambini, ha accompagnato per l’intera giornata la realizzazione dell’opera di wall art, un grande evento ricreativo di quartiere rivolto ai cittadini di tutte le età e che ha contribuito a sviluppare un nuovo modo di intendere la città, rilanciandone le periferie attraverso cultura e arte.
[Angela Cagnetta]