Alla scoperta del nuovissimo Hatchibabies. Com’è assistere alla schiusa dell’uovo robotico più atteso dai bambini?
C’è chi dice che i peluche abbiano origini antichissime, tant’è che ne sono stati trovati esemplari sulle rive del Nilo, semplici animaletti di pelliccia cuciti diecimila anni fa da genitori desiderosi di far dirvertire i propri figli.
Pur essendo passati millenni, le esigenze restano sempre le stesse. Fortuna vuole che il genitore contemporaneo non debba più cacciare leopardi e che i negozi offrano peluche più adatti ai bambini di oggi.
La versione più avanzata va a braccetto con la tecnologia. Il nostro peluche non si limita a farsi stringere e coccolare, ma risponde alle carezze e fa un sacco di cose tenerissime e divertenti. Proprio come il nuovo Hatchibabies, l’ultima versione del famoso uovo robotico prodotto da Spin Master.
Hatchibabies, una prova in anteprima
Presentato in anteprima mondiale il 5 ottobre 2018, l’uovo di Hatchibabies è arrivato alla redazione di GG nella sua confezione vivace e colorata. Estratto a sorte tra i figli delle mamme che lavorano al giornale, è stato vinto e portato a casa da Alice e Daria.
“Le bambine hanno spacchettato l’uovo con grandissimo entusiasmo – racconta Catia, mamma di Alice – e hanno subito iniziato a coccolarlo. L’uovo Hatchibabies, appena tolto dalla confezione, emette suoni teneri che invitano a prendersi cura di lui. Alice e Daria sono state coinvolte subito“.
In attesa della schiusa
Rispetto ai modelli precedenti (gli Hatchimals e gli Hatchimals Suprise) il nuovo Hatcibabies ha una novità: l’uovo si muove da solo e dondola dolcemente.
Gli occhi si illuminano di colori diversi, visibili dall’esterno, che esprimono l’umore e le sensazioni della piccola creatura che fra poco nascerà.
“A seconda del colore degli occhi c’è bisogno di un diverso intervento di cura, necessario per la schiusa – continua Catia -. Dopo mezz’ora di coccole in cui siamo intervenute anche noi mamme, abbiamo iniziato a intravedere delle crepe. Poi l’uovo ha cominciato a vibrare e cambiare colore più velocemente. Il cucciolo di Hatcibabies ha rotto il guscio con un primo buchino in alto e, piano piano, lo ha ingrandito. Le bambine lo hanno aiutato a uscire”.
Sarà maschio o femmina?
Il cucciolo di Hatchibabies può essere maschio o femmina. Nessuno lo sa fino al momento della schiusa.
“Il nostro era un maschio! Una sorpresa, non c’era proprio modo di saperlo prima. Appena nato ha cantato ‘Hatchy birthday’ e noi tutte ci siamo unite al coro. E’ stato un momento di intensa commozione, non solo per le bambine, ma anche per noi mamme”.
Come gli Hatchimals precedenti, il nuovo Hatchibabies si comporta in modo da invitare il bambino a prendersi cura di lui. La novità sta nella maggiore interattività dell’uovo e negli occhi, che si illuminano di colori diversi, visibili dall’esterno, fin da prima della nascita, per esprimere l’umore e i bisogni del nostro cucciolo.
Coccolare e accudire
“Una volta scoperto se è un maschietto o una femminuccia si scrive il nome sul certificato di nascita che è accluso alla confenzione. Il nostro piccolo compagno ha scatenato tutto l’istinto materno delle due bambine, che lo hanno chiamato Gufetto“.
L’obiettivo di un giocattolo interattivo come Hatchibabies non è solo divertire. C’è anche un intento educativo: insegnare un’esperienza di cura da portare avanti nel tempo. Dopo la schiusa, il peluche interattivo reagisce agli stimoli e ha bisogno di dolcezza.
“Hatchibabies ride se gli si fa il sollecito, gioca a bubusettete se gli si mette una mano sugli occhi ed è dotato di altre funzioni attivabili che si scoprono giocando con lui o, al limite, leggendo il libretto di istruzioni”.
Gioca con lui, anche da papà
Quest’anno all’interno dell’uovo sono presenti quattro accessori interattivi: un biberon, un pupazzetto, una spazzolina e un sonaglio. Con il biberon si può nutrire il nostro Hatchibabies, con il pupazzetto calmarlo e addormentarlo, con la spazzolina coccolarlo e con il sonaglino attivare musica e suoni.
Hatchibabies si acquista nei negozi di giocattoli e nei siti di e-commerce. Il prezzo suggerito è di 74,99 euro.
“A noi è piaciuto – conclude Catia – e vedo che Alice continua a giocarci. Lo suggerirei come regalo non solo a una bambina, ma anche e soprattutto a un maschietto. Hatchimals è un giocattolo che non ha genere e che mi sembra che possa aiutare a costruire la giusta mentalità nei piccoli, futuri papà”.
Il voto
Un voto al nuovo Hatchibabies? “Lo promuovo – dice Catia – anche se il prezzo non è proprio regalato. Per me conta la qualità del giocattolo e l’emozione che abbiamo provato. Sono sicura che le bambine ricorderanno a lungo questo pomeriggio. Mi sento di consigliarlo: dico 9 per l’esperienza e 7/8 per il prezzo“.