Il tradimento bianco è il nuovo modo di tradire, una “relazione non consumata che diventa un chiodo fisso”. Ma cosa significa?
Possiamo dirlo con certezza: le relazioni e l’affettività sono cambiate rispetto ai fidanzamenti e ai matrimoni dei nostri nonni. C’è la distanza, ci sono i social, c’è la voglia di fare esperienze nel mondo che ritarda il desiderio di stabilità, c’è la precarietà che dal lavoro si sposta ai sentimenti. I legami sono diversi. E lo sono anche i tradimenti.
Tradire con il pensiero
Legato al mondo di social e delle chat, si sta sviluppando un nuovo modo di tradire. Si chiama “tradimento bianco” ed è un interesse che si sviluppa al di fuori della coppia, senza però consumarsi. Proprio perché non trova una sua realizzazione sul piano sessuale, questo tipo di “tradimento” prende dimensioni monopolizzanti nel pensiero e nel desiderio.
Oggi è facile incontrare e conoscere persone, anche solo virtualmente. Si scambiano opinioni, messaggini, commenti anche con persone di cui si conosce solo il nickname. Questi scambi virtuali possono avvicinare e creare feeling anche senza che scatti la “chimica” di odori e pelle. Così il corteggiamento avviene solo a livello di testa.
Il tradimento bianco però non ha origine solo sui social. Prende forma anche con la collega dell’ufficio a fianco, col papà del compagno di nostro figlio, con l’insegnante di yoga o la barista dove andiamo a pranzo. Il piacere di sedurre è continuamente alimentato, senza poterlo o volerlo realmente vivere, almeno con il corpo.
Lo sguardo verso fuori
Quali sono i motivi per cui lui o lei provano interesse per una relazione virtuale? Per una coppia è difficile sostenere a lungo il desiderio – spiega Silvia Morrone, psicoterapeuta e psicoanalista –. Qualsiasi relazione, tanto più se è significativa e duratura, attraversa momenti di noia, di disagio, di caduta del desiderio sia affettivo che fisico. A questo si aggiunge l’attitudine dei nostri tempi, che ci fa considerare (anche inconsciamente) le relazioni affettive come prodotti da consumare e mettere via quando non danno più la soddisfazione. Così di fronte a un momento di difficoltà, si può fare strada l’idea che un sostituto o una sostituta possano riempire il vuoto”.
Senza corpo vale meno
La relazione virtuale e non consumata ha senz’altro un gusto diverso rispetto al tradimento con sesso, sia nella percezione di chi tradisce che nella reazione del tradito. “Il tradimento bianco – continua la psicoanalista Morrone – può rappresentare una soddisfazione che non obbliga le persone ad assumersi responsabilità. Evita, per esempio, di interrogarsi su cosa accade nella coppia e cosa si desidera per il proprio futuro”.
Senza sesso, quella che si alimenta con sorrisi e messaggini rimane una simpatia e non arriva a essere un tradimento vero e proprio. Forse perché lo scambio verbale è moralmente considerato meno grave di quello sessuale. O forse perché non c’è un gesto, quel gesto, che dimostra di aver realmente cercato qualcosa extra-relazione.
Ma davvero è meno grave? “È sempre difficile generalizzare su questioni che toccano l’intimità dei soggetti, quindi la gravità non è da valutare sul piano del giudizio morale, quanto sull’effetto di ritorno che tocca la singola persona che si trova a vivere una situazione di questo tipo”.
La testa prende il sopravvento
“Ero fidanzata da diversi anni quando ho conosciuto un ragazzo, durante uno dei miei viaggi di lavoro – racconta Federica -. Anche lui era fidanzato. C’era una grandissima attrazione tra di noi, molta voglia di scoprirci e anche i nostri corpi si stavano chiamando. Per un primo periodo abbiamo giocato, nel vero senso della parola. Messaggini finti-innocui o finti-ingenui, solo uscite di gruppo in cui ci si stuzzicava continuamente, i corpi che si sfioravano ma senza toccarsi. Mi sembrava la cosa giusta da fare: non avevo mai tradito e non avevo alcuna intenzione di farlo. Sono state settimane lunghissime e faticose, avevo il pensiero fisso su quel ragazzo. Oltretutto sapevo che non c’era neanche troppa affinità intellettuale o di progettualità, ma quel gioco con lui mi dava dipendenza. Il pensiero stava diventando ossessionante, così un giorno andai a casa sua, decisa a vivere quel desiderio. Dopo aver fatto sesso con lui smisi di pensarci e ridimensionai sia lui che quella simpatia, tornando a investire e dedicarmi alla mia relazione di coppia. È stata un’esperienza molto intensa e da quella volta ho capito che pensare di tradire è esattamente come farlo. Anzi, senza consumarlo il desiderio si alimenta e diventa insistente e costante”.
Tutto ma non il sesso
“Il mio compagno e io siamo sposati da undici anni – racconta Alessia -. Abbiamo fatto tantissime cose insieme e chiaramente abbiamo passato alti e bassi, momenti di grande entusiasmo e poi di solita routine. Non posso negare di aver avuto diverse occasioni di conoscenze extraconiugali o corteggiamenti che mi hanno lusingata e divertita. Ma no, non ho mai tradito. Non ho mai voluto consumare quei flirt che mi hanno fatta sentire giovane e sicuramente distratta da una quotidianità a tratti faticosa. La sessualità tra due persone è un atto di grande intimità, in cui accogli e permetti a una persona di conoscere un lato di te speciale. Condividi un momento intenso e particolarmente forte: credo che sia molto diverso dal messaggino con la faccina o il caffè offerto al bar. E la stessa cosa vale per mio marito. Immagino che anche lui abbia avuto le sue occasioni, che ci siano state donne interessate a lui. Probabilmente è stato galantuomo con qualcuna; ma non lo perdonerei mai se scoprissi che ci è finito a letto. Tutto, ma non quello”.
Le donne meno degli uomini
Secondo i dati dell’Osservatorio Europeo dell’Infedeltà, in Italia un uomo su due è stato infedele. Le donne invece tradiscono di meno: una su tre. Ma per le donne non si parla solo di sesso, infatti dichiara di aver tradito quel 28% di italiane che ha baciato un altro uomo. Le percentuali crescono se si considera anche il tradimento bianco: il 48% delle intervistate ha immaginato di far l’amore con una persona diversa dal compagno e il 27% ha fatto l’amore con il partner pensando a un altro. Riguardo al mondo dei social, il 22% delle italiane ha chattato con un altro e il 14% ha tradito virtualmente, scambiandosi messaggi o foto erotiche.
I motivi del tradimento? Il 55% delle donne ha tradito per pura attrazione. La metà lamentava mancanza di attenzioni da parte del partner ufficiale. Il 43% si è innamorata dell’amante. Per le donne i sentimenti pesano molto, anche nel tradimento, tant’è che il 37% ha lasciato il compagno per stare con l’amante e solo il 14% ha tradito senza abbandonare la relazione ufficiale.
Affrontare la scoperta
“La scelta di storie virtuali ha funzioni diverse che vanno considerate una per una”, spiega Silvia Morrone. “Ciascun soggetto, uomo o donna, fornisce una sua versione. A volte si tratta di una recriminazione verso il partner, altre volte qualcosa che arriva in modo inatteso. Può accompagnarsi a un profondo senso di colpa da cui il soggetto si sente ingabbiato e che impedisce di prendere le decisioni opportune. Per chi subisce, è in genere un evento inspiegabile che lascia spesso nell’angoscia di non sapere come reagire”.
Quando ci si trova di fronte a una situazione di tradimento, è bene fermarsi e riflettere, possibilmente con un aiuto professionale. “Riflettere significa mettere in discussione il proprio posto nella relazione e verificare se ci sono ancora le condizioni per poter proseguire o se, in realtà, il tradimento è sintomo di una insoddisfazione di uno o di entrambi. Una insoddisfazione che non si voleva riconoscere e che è emersa con il tradimento”.
La lettura costruttiva
Il tradimento senza sesso si può perdonare e superare più facilmente, ma va senz’altro considerato come un momento di svolta e un’opportunità di fare chiarezza. È un messaggio chiaro e come tale va ascoltato, a prescindere dal sesso. “Come ogni crisi, l’uso che si fa di questo momento può fare la differenza”, spiega la dottoressa Morrone. “Non si può prescindere dal vissuto individuale né dal desiderio di trovare soluzioni. Il tradimento bianco è un’occasione di rinnovamento del legame o di chiusura dello stesso, un momento per interrogarsi sul posto che si occupa in una relazione. La disponibilità a volerne e poterne parlare e il desiderio di trovare soluzioni, da entrambe le parti, consente che qualcosa si rinnovi e prosegua”.
Anche solo riconoscere la propria difficoltà a prendere posizione e superare l’impasse può essere una occasione di ascolto. Obiettivo? Ritrovare la propria strada, anche da soli.