Preferite una città d’arte con pasticcerie e musei o una bella passeggiata in montagna? Non sempre è necessario scegliere. Bolzano, per esempio: possiede un centro storico a portata di bambini, completamente pedonale. Nei pressi c’è un vasto e bellissimo parco cittadino, a fianco del fiume, molto tedesco, pieno di giochi, di piste ciclabili e di prati dove correre e riposarsi.
Ma se la città vi sta stretta, da Bolzano si raggiungono facilmente i 1.200 metri di altitudine dell’Altopiano del Renon. Una “scalata” fattibile senza automobili e pure senza troppa fatica. Perché è sufficiente arrivare in via Renon, una via che si raggiunge con una decina di minuti di camminata dal centro, per trovare la stazione di partenza della funivia che in un lampo ci porta dai tetti della città alle verdi prospettive della montagna dove si vedono le cime calcaree delle Dolomiti.
Il Trenino del Renon collega Bolzano, Soprabolzano (dove arriva la funivia) e Collalbo dal 1907. Fa un viaggio tranquillo tranquillo, che permette di godere di un superbo panorama sulle cime delle montagne, con tutta la calma di una velocità che non supera i 30 chilometri all’ora. E il trenino è elettrico, very green.
Se il meteo lo permette, potete tentare la salita a piedi, attraverso prati e boschi, per tornare poi col treno. Non è difficile, basta seguire la segnaletica della “Freudpromenade” (passeggiata di Freud), una escursione di sei chilometri accessibile anche con passeggini, con 150 metri di dislivello ben distribuiti lungo tutto il percorso, che tocca diverse aree giochi e le rive del laghetto di Costalovara.
Da Soprabolzano si può andare alla scoperta delle Piramidi di terra. Cosa sono? Alti e maestosi pinnacoli di terra sormontati da buffi “cappelli” di roccia, un fenomeno naturale con più di 25.000 anni di storia. Qualcuno li chiama anche “Camini delle fate” ed è facile capire il perché, nell’atmosfera magica della città.
La gita sul Trenino del Renon si può fare tutto l’anno. In primavera e in autunno il percorso si presenta tranquillo, con ampi pascoli alternati a boschi in cui appaiono all’improvviso le borgate dell’altopiano. In inverno è il paradiso di chi pattina sul ghiaccio, perché ci si può scatenare sulla pista all’aperto più grande del mondo oppure sul laghetto ghiacciato di Costalovara. Preferite camminare? Ecco i sentieri battuti che permettono di arrivare a stupendi panorami anche senza l’uso delle racchette da neve. Senza dimenticare lo sci alpino, lo sci di fondo e lo slittino.
L’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano si trova in città (piazza Walther 8, www.bolzano-bozen.it).
L’Associazione Turistica Renon in via Paese 20, Soprabolzano/Renon, www.renon.com, www.suedtirol.info/it.
Un giorno a Bolzano
Non snobbate Bolzano. È una grande città, ma il centro storico merita sicuramente una visita. È un centro gradevolissimo che si presta bene a tranquille passeggiate, ma anche a giri in bicicletta: in piazza Walther si trova una stazione di pompaggio e se utilizzate le bici a pedalata assistita troverete anche un caricabatterie. Da non perdere: il polmone verde di Parco Stazione (dove si trova la fontana con le ranocchie), il Duomo, la pedonale di piazza Walther, le vie medioevali come piazza del Grano, piazza delle Erbe, la zona dei Portici e via Museo. E soprattutto il Museo Archeologico dell’Alto Adige dove si trovano i reperti legati a Oetzi, la Mummia di Similaun e dove fare un tuffo affascinante nel mondo di 5.000 anni fa, bello anche per i bambini. Poco distante si apre il vasto Parco Petrarca che si snoda lungo il torrente Talvera e propone ettari di verde con parchi giochi e spazio a volontà.
Come arrivare
Bolzano si raggiunge facilmente con il treno, la stazione FS si trova a pochissimi minuti a piedi dal centro (www.trenitalia.com – tel. 892021, www.megliointreno.it – tel. 02 67479578).
Una curiosità
L’altopiano del Renon era utilizzato dagli abitanti di Bolzano come località di villeggiatura già nel corso del Cinquecento, tanto che tra le otto cose necessarie al “bon ton” veniva citata, al terzo posto, proprio una casa al Renon per la fresca aria alpina. Tradizionalmente la villeggiatura iniziava il 29 giugno e durava ben 72 giorni (altri tempi…).