Il numero ideale di figli non c’è. O meglio, ciascuno lo custodisce dentro di sé
L’Italia è il Paese dei record di denatalità. Nel 2021 siamo scesi sotto le 400.000 nascite, un crollo che si ripete da anni e che è dovuto a moltissimi fattori, primi fra tutti il clima di incertezza, i pochi aiuti alle famiglie e, ultima arrivata, la pandemia.
Alcuni provvedimenti governativi si ripromettono di far crescere il numero delle culle dando maggiore serenità alle famiglie. L’assegno unico, per esempio, è una misura economica strutturale (non un bonus erogato una tantum) che si rivolge a tutti i genitori. Soldi che vengono dati non solo agli occupati, ma anche ai disoccupati, ai liberi professionisti o a chi ha un contratto atipico. L’avete richiesto? Si fa sul sito dell’INPS.
Anche il PNRR promette nuovi aiuti, con la costruzione di asili nido e scuole materne. Tuttavia, nell’attesa di qualche attuazione, è vero che chi fa un figlio lo fa “a suo rischio e pericolo”.
Cosa ci spinge a questa bellissima – e apparentemente incosciente – avventura? Lo abbiamo chiesto a quattro famiglie, sette adulti che hanno deciso, chi per un motivo e chi per un altro, di non avere figli, oppure di averne uno, due e tre.
Una coppia childfree
“Raffaella e io ci siamo messi insieme mentre frequentavamo le scuole superiori – racconta Ernesto, 43 anni -. Eravamo poco più che adolescenti e probabilmente siamo rimasti tali, perché andando avanti con gli anni abbiamo continuato a vivere in coppia senza desiderare un bambino. Siamo, insomma, una coppia childfree. È stata una scelta condivisa, non un problema di salute. Non ci siamo mai sentiti pronti e non abbiamo mai avuto il coraggio di cambiare il nostro modello di vita che filava via liscio e tranquillo”.
Ernesto e Raffaella sono però zii di cinque nipoti. “Ci occupiamo dei nipotini ogni tanto. Li portiamo a cena fuori, li seguiamo in vacanza, li aiutiamo a fare esperienze che i genitori non riescono a gestire, tipo le pazze uscite di rafting o le domeniche sugli sci. Li riempiamo di regali, siamo presenti e ci sentiamo adulti di riferimento a pieno titolo. Anzi, crediamo che sia importante la nostra presenza, che è un’isola felice estranea ai problemi e ai nervosismi di chi condivide lo stesso tetto. Insomma, siamo i fantastici zii Raffaella ed Ernesto, modelli positivi e sbarazzini, aiuto per i nostri fratelli e sorelle, gioia per i nipoti nei momenti di libertà”.
Figlia unica per scelta
“Mai, mai, mai ci siamo sentiti pronti a un secondo figlio”. A parlare è Alba, 37 anni, madre felice della piccola Greta, 6 anni. Alba è cresciuta in una famiglia numerosa e ha un bel ricordo della sua infanzia. “Da bambina ho vissuto con gioia la compagnia di fratelli, sorelle e cugini. Un’esperienza positiva, ma oggi i tempi sono cambiati. Con l’instabilità di cui ci sentiamo gravati non abbiamo avuto il coraggio di mettere in cantiere un secondo figlio”.
Certo, la pressione sociale è alta. “Non immagini quante domande inopportune, quante aspettative inattese. Greta era ancora in carrozzina e già ci chiedevano se pensavamo a un fratellino. Qualcuno addirittura è arrivato a dire che una bimba sola, per di più femmina… lasciamo perdere! A volte siamo stati accusati di essere genitori egoisti che costringono la bimba alla solitudine. Ma la famiglia del Mulino Bianco ha cessato di esistere da un pezzo, se mai è esistita. Nessuno di noi può (o vuole) rinunciare al lavoro e due figli da gestire sarebbero un impegno troppo grande. Toglieremmo serenità a Greta. Non dico che lo facciamo per lei, ma ci sembra che sia una bambina equilibrata e tranquilla, molto amata, piena di amicizie e di socialità, che ha vissuto bene persino la pandemia. Una figlia, unica o no, è una figlia e basta. Quindi abbiamo una richiesta: smettetela di bullizzare i genitori che scelgono di avere un figlio unico!”.
Due figli, sempre sognati
“Ho sempre sognato di avere due figli – racconta Nadia, mamma di Anna e Diego, 16 e 13 anni -. In tutta onestà pensavo di avere prima un maschio e poi una femmina, forse perché replicavo il modello familiare in cui sono cresciuta. Però è arrivata prima Anna e, col senno di poi, dico che è stata una fortuna. Diego è un ragazzo ultra-attivo, se fosse arrivato per primo, forse mi sarei scoraggiata”.
Avere due figli è stato un impegno, ma anche un grande aiuto per Nadia, soprattutto durante la separazione. “Quando mi sono separata mi sono accorta che essere un nucleo numeroso mi ha aiutato. Sono ansiosa di natura, se avessi dovuto riversare tutte le mie preoccupazioni su un solo figlio, povero lui! Siamo andati avanti tutti e tre e loro mi hanno dato forza nei momenti peggiori. Adesso che è passato tanto tempo, li vedo splendidi e – per fortuna! – completamente diversi da come li immaginavo. Anna è studiosa, Diego è forte ma ha un animo sensibile e delicato. Li immaginavo diversi, ma davvero, ogni famiglia fa numero a sé”.
Tre figli e magari anche di più
“Se i bambini ti piacciono, non riesci a farne a meno”. Gaetano è il padre orgoglioso di tre bambini (maschio-femmina-femmina) e sta pensando che, perché no, si potrebbe tentare anche un quarto. “Mia moglie e io amiamo questa famiglia numerosa, così vivace e confusionaria. Qualcuno ci guarda come se fossimo degli alieni. I vicini per esempio ci chiedono come facciamo ad abitare tutti in tre camere. E abbiamo anche il cane! Qualcuno ci domanda se riusciamo a sbarcare il lunario. Noi rispondiamo che si tratta solo di un mix di felicità e di organizzazione”.
Avere tre figli richiede così tanto tempo e denaro? “Noi siamo una famiglia con due redditi medi, non siamo ricchi. Abbiamo imparato a gestire le spese con cautela, ma non ci manca nulla. Il Comune dà una tessera di sconti per le famiglie numerose e questo ci ha aiutato soprattutto quando bisognava acquistare i pannolini, anche se con l’ultima nata abbiamo optato per i lavabili. Sì, stiamo stretti. Le ragazze condividono una camera, ma non c’è stress a vivere insieme. In tre si fanno molta compagnia, si aiutano l’un l’altro, si crescono a vicenda. Troviamo che, a parte i piatti da lavare o il bucato, la nostra vita sia persino più libera di chi ha un figlio solo. I bambini sono divertenti e ci riempiono di soddisfazione”. Un consiglio per chi vuole seguire il vostro esempio? “Bisogna essere una coppia affiatata. Tre figli possono arrivare solo se è un desiderio di entrambi”.