Una vacanza ad Agrigento con bambini: consigli e suggerimenti per una visita da favola, tra mare, relax, cultura e curiosità
La Sicilia è una regione in cui perdersi, dove c’è tutto: splendide città dalla storia millenaria, un mare da sogno, il clima mediterraneo e una cucina gustosa a prezzi più che contenuti. È una regione da visitare con lentezza, cercando di soffermarsi sulla bellezza che offre. La provincia di Agrigento è una delle più belle della Sicilia. Ecco come visitarla con i bambini.
Il mare cristallino e protetto
Nel tratto di costa di Agrigento sorge la famosissima Scala dei Turchi, sempre affollata e forse un po’ ardua con i bambini. In alternativa, una splendida meta family friendly è l’Oasi WWF di Torre Salsa (prende il nome da un’antica torre di avvistamento), un parco protetto di 762 ettari, tra Siculiana Marina ed Eraclea Minoa. Il suo territorio incontaminato percorre la costa per 6 Km, alternato da falesie, dune e spiagge solitarie. Dal lato opposto, spiccano le vette del monte Stella, Monte Cupolone e Monte Eremita. WWF, che ha acquistato il terreno a metà degli anni Ottanta per contrastare la costruzione compulsiva che stava minacciando l’area, qui porta avanti il “progetto tartarughe”. Davanti alla costa sorgono le Isole d’altomare, l’Arcipelago delle Pelagie: Lampedusa, Lampione e Linosa, raggiungibili con traghetto. Per i più mondani è d’obbligo una tappa a San Leone, uno spiaggione lunghissimo con dehor, giostre e bancarelle, animata specialmente di sera.
La Valle dei Templi: il tesoro di Agrigento
La Valle dei Templi è un luogo incantevole, pieno zeppo di storia e di fascino, che però va raccontato ai bambini con il giusto entusiasmo per evitare che la visita diventi noiosa e straziante per tutti. Laura Danile, archeologa e una guida turistica, propone il family tour nella Valle e al museo archeologico. Grazie ad aneddoti avvincenti, libri illustrati, giochi e racconti interattivi, Laura dedica il suo lavoro principalmente alle famiglie con bambini, per raccontare anche ai più piccoli la storia dell’antica Akragas. Il tour dura un paio d’ore circa (sono a disposizione navette per raggiungere i diversi ingressi).
Il giardino botanico
Nel cuore della Valle dei Templi vive, grazie al Fai, il Giardino della Kolymbethra. Si tratta di un raro gioiello archeologico e agricolo, che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra di Sicilia. Tra olivi e agrumi, qui la natura si fonde con la storia. Il giardino ospita spesso eventi culturali, come il suggestivo FestiValle in estate (i concerti serali con vista sugli scavi illuminati sono un’esperienza unica). In queste occasioni è possibile raggiungere il giardino in treno storico che parte dalla stazione centrale di Agrigento e lentamente arriva a Porto Empedocle.
La casa di Pirandello
Se viaggiate con bambini in età scolare non potete mancare la visita alla casa natale di Luigi Pirandello. Si trova a 4 chilometri da Agrigento, in campagna a strapiombo sul mare, al confine con Porto Empedocle. Era una costruzione rurale di proprità della famiglia di parte materna dello scrittore, e qui si rifugiarono per sfuggire all’epidemia di colera del 1867. La casa fu dichiarata monumento nazionale nel 1943 e restaurata a partire dal 1952 con l’acquisizione della Regione Sicilia. La casa museo, che fa parte di un unico patrimonio insieme alla Biblioteca Luigi Pirandello nel centro città, ospita al piano superiore oggetti personali, recensioni, fotografie e lettere dello scrittore. Al piano inferiore accoglie mostre temporanee dedicate a Pirandello.
Il teatro Andromeda
Era stato preso in giro dai più Lorenzo Reina, il creatore del teatro Andromeda, un suggestivo teatro all’aperto nei pressi di Santo Stefano Quisquina, nei monti Sicani. Lui, pastore da generazioni, è stato costretto ad abbandonare gli studi in terza media per aiutare il padre. Deciso, ha continuato a studiare come autodidatta arte, storia, astronomia e scienze. Lavorando nelle terre della campagna, ha potuto scoprire e ammirare per primo la terrazza su cui ha costruito con le sue mani un teatro dedicato alla Costellazione di Andromeda. Si tratta del teatro in pietra più alto del mondo, composto da 108 cubi doppi che dall’alto formano stelle a otto punte. Uno spettaolo che lascia a bocca aperta specialmente al tramonto, finalmente riconosciuto da turisti, artisti e architetti.
La bottega dell’ultimo carradore di Agrigento
Quando Raffele La Scala arrivò ad Agrigento nel 1946 gli spostamenti avvenivano principalmente in carretto. Lui, rimasto orfano precocemente, ne fece il suo mestiere, il carradore (il meccanico di quei tempi), che riparava e realizzava il tipico “carrettu” siciliano. Da quando nel 1962 la motorizzazione ha bloccato l’uso del carretto come mezzo di trasporto, il figlio di Raffaele, Marcello, ha deciso di lavorare per la memoria di questa eccellenza artigiana. Così ha convinto suo padre a costruire cinque carretti, ha raccolto attrezzi, fatture e progetti e ne ha fatta una collezione privata. Con la volontà di divulgare quest’arte e il patrimonio ereditato, apre le porte di casa facendo visite guidate per turisti anche in lingua inglese (per prenotazioni: 360398231 – 0922604966).
Il progetto di recupero di Favara
Favara non è una città che gode di ottima nomea, eppure qualcosa è cambiato da quando nel 2010 è nata la Farm Cultural Park, una galleria d’arte a cielo aperto. Il progetto, voluto da Andrea Bartoli e Florinda Saieva per valorizzare il patrimonio della propria terra di origine, sorge nel cuore di Favara. Un coloratissimo museo diffuso e partecipato, costituito da sette piccoli cortili che ospitano palazzi di matrice araba. Nel centro culturale e turistico, ormai di fama internazionale, anche residenza per artisti, vengono allestite mostre pittoriche temporanee e installazioni permanenti di arte contemporanea. Dedicato ai più piccoli, è il progetto di Scuola di Architettura per bambini SOU. Promossa da Farm Cultural Park all’interno del progetto più grande Farm Children’s Museum, la scuola si rivolge alle famiglie, ai bambini ma anche ai genitori, con lezioni e laboratori creativi. L’obiettivo è quello di diffondere già da giovanissimi il concetto di bello, di riqualificazione e di amore/rispetto per gli ambienti.