Vivevano in Europa i grandi bisonti selvatici, peluria folta e corna lunghe, persino più grandi dei loro cugini americani. Sull’orlo dell’estinzione, gli ultimi esemplari si trovano oggi in una riserva tutta particolare. Ci troviamo nella regione della Provenza (Provence-Alpes-Côte d’Azur) dipartimento delle Alpi Marittime. La Réserve Biologique des Monts d’Azur si trova nel cuore delle montagne, a quota 1200 metri, in una zona non abitata pur trovandosi ad appena 37 chilometri da Grasse e 55 da Cannes.
In mezzo a una natura intonsa, isolata dal mondo, questa riserva faunistica offre la possibilità di scoprire numerosi animali selvatici. Compreso il bisonte europeo.
Sfatiamo un mito
Il bisonte non è solo il massiccio animale che ha sfamato per secoli i pellerossa d’America, portato quasi all’estinzione dai fucili dei cacciatori bianchi e immortalato in innumerevoli film western. Anche in Europa questo possente animale ha avuto la sua dimora, da tempi ben antichi, tanto che lo si ritrova dipinto all’interno delle grotte preistoriche di Lascaux (Francia, databili tra i 15.000 a 13.000 anni fa) o Altamira (in Spagna, datate tra i 18.000 e i 14.000 anni fa). A differenziarlo è la morfologia, più simile ai bovini domestici.
Oggi il bisonte europeo non se la passa meglio del suo conterraneo americano, per non dire peggio: è praticamente estinto in tutta Europa e sopravvive tra Polonia e Bielorussia. Oppure qui vicino, nelle riserve faunistiche come il Mont d’Azur, per l’appunto.
In un’area di 700 ettari gli animali vivono allo stato selvatico, con un contatto umano ridotto al minimo. Le possibilità di visita sono due: a piedi o in calesse. A piedi è più emozionate, ci si trova al loro stesso livello e l’esperienza è più coinvolgente, ma per motivi di sicurezza, non ci si avvicina molto agli animali, che sono pur sempre dei selvatici.
Ma se volete far felici i bambini, prenotate la visita in calesse. In calesse, sì, guidato da un esperto cocchiere che fa anche da guida e trainato da possenti quadrupedi, perché i bisonti sono infastiditi dalle persone a piedi, ma sono assolutamente indifferenti ai cavalli. In pieno inverno, con la neve, le due visite si propongono con una nuova veste: racchette da neve o slitta.
Bisonti e anche cavalli
Oltre ai bisonti la riserva ospita i rari cavalli di Przewalki, animali dal nome impronunciabile che rappresentano una vera perla biologica. Si tratta della razza di cavalli più antica al mondo, anche loro immortalati dai dipinti preistorici e caratterizzati dalla criniera corta e a spazzola.
Per i piccoli visitatori c’è un’area giochi con una parete di arrampicata e altre strutture in cui mettere alla prova la propria abilità, una piscina naturale con acqua totalmente pura (e per mantenerla tale, banditi gli oli abbronzanti!).
Dove mangiare e dormire
All’interno della riserva, che si è votata all’ecoturismo, si può pernottare in un lodge (una specie di tenda in legno, sopraelevata simil-palafitta, per una vera immersione nella natura), oppure in una villa bioclimatica costruita esclusivamente con materiali naturali ed energie rinnovabili o ancora nella Petit École, camera ricavata riadattando un edificio del Settecento.
A pranzo c’è il ristorante (dove non si deve assolutamente perdere l’occasione di assaggiare il vero Jambon braisé, cotto sotto la brace per ore e ore). Il ristorante ha un’ampia vetrata che permette di ammirare da lontano l’area del parco e, se si è fortunati, i bisonti al pascolo.
La riserva è aperta undici mesi all’anno: resta chiusa solo nel periodo da metà novembre a metà dicembre. Non ci si deve far scoraggiare dalla pioggia: i calessi sono forniti di copertura e con il maltempo i bisonti amano stare sui pascoli aperti, in piena vista, mentre con il sole preferiscono riposare all’ombra degli alberi.
Tutte le informazioni per accedere alla Réserve Biologique des Monts d’Azur si trovano qui.