La Sardegna vanta le più belle spiagge del Mediterraneo ma anche un patrimonio culturale unico e angoli esclusivi tutti da scoprire
Seconda isola più grande d’Italia e del Mediterraneo dopo la Sicilia, la Sardegna è una meta ambita per il mare cristallino e le spiagge bianche. Ma non mancano le città e i piccoli centri urbani di rilievo artistico e storico in grado di attirare sempre di più l’interesse dei turisti desiderosi di alternare la spiaggia e il relax con la scoperta di storia e cultura.
L’isola degli asinelli
Tra le isole minori sparpagliate intorno alla principale, l’Asinara è il luogo da vedere una volta nella vita, perché non esiste proprio nulla di simile da nessuna parte.
Area protetta dal 2002, l’isola conta più di cento asinelli bianchi selvaggi e ospita il carcere di Fornelli, che è stato chiuso nel 1997 dopo 112 anni. Da qui sono passati centinaia di “ospiti” (brigatisti, sequestratori, mafiosi e camorristi) e durante la visita guidata sentirete i racconti coinvolgenti di rivolte ed evasioni.
Poco lontano, un piccolo borgo, Cala Oliva, è quasi totalmente abbandonato.
La presenza del carcere ha tenuto lontano il turismo di massa dall’isola e ne ha preservato la natura che è rimasta incontaminata: esistono infatti specie di fauna (terrestre e marina) e flora uniche nel Mediterraneo, studiate dall’Osservatorio del mare presente sull’isola.
Per visitarla è necessario prenotare in anticipo presso l’ufficio turistico più vicino in quanto il numero di visitatori giornalieri è limitato, e scegliere la modalità di visita: in trenino o jeep, a piedi o in bicicletta (ma attenzione alla stagione, l’isola è grande e non c’è un albero a fare ombra).
Da Garibaldi all’isola dei genovesi
Continuando la scoperta delle isolette minori, anche la piccola Caprera merita la visita. Collegata alla Maddalena da un ponte di 600 metri, l’isola è famosa per ospitare l’ultima residenza di Giuseppe Garibaldi, unica abitazione presente sull’isola.
La Casa Bianca o Compendio Garibaldino è uno dei musei più visitati in Italia e conserva le memorie dell’eroe dei due mondi, che qui scelse di abitare per 26 anni. Anche i meno patriottici proveranno emozione davanti al letto di Garibaldi, alle sue stampelle e al ricordo della sua avventurosa vita.
La terza isola degna di nota è San Pietro, di origine vulcanica, piena di grotte e falesie. Qui il bellissimo e colorato borgo di Carloforte si differenzia da tutti i centri urbani sardi. Andare a Carloforte infatti è come fare un viaggio nel viaggio: fondata dai genovesi, è caratterizzata da colori della case uguali a quelli dei borghi della Liguria.
Gli abitanti parlano ancora con ostinazione il “tabarkino”, un dialetto ligure molto antico che a Genova parlano solo gli anziani, e preparano piatti a base di pesto e tonno rosso, poiché l’isola di San Pietro si trova nella traiettoria dei cosiddetti “tonni di corsa” e la pesca è molto diffusa.
Fortezze sul mare
La più piccola delle città fortificate da visitare è Castelsardo, uno dei borghi più pittoreschi della Sardegna. Il centro storico è arroccato su un promontorio a picco sul mare, ed è sempre stato una roccaforte difensiva in un luogo particolarmente strategico. Perdersi tra i vicoli stretti e le scalinate è meraviglioso, incontrando qua e là anziane signore che lavorano a telaio.
Poco più a ovest, decisamente più grande ma di una bellezza che fa innamorare ogni visitatore, c’è Alghero con i suoi bastioni.
Mura così grandi da lasciare lo spazio per passeggiate serali a al tramonto, dove è possibile sedersi al tavolino di un bar o ristorante per un aperitivo o per gustare un buon piatto di pesce.
Le grandi torri che circondano la città sono sette: alcune, visitabili all’interno, ospitano spesso mostre ed esposizioni.
Un’altra incredibile fortezza è quella di Bosa, un originale borgo medievale sempre sulla costa ovest dell’isola. L’imponente castello dei Malaspina, che domina la città dell’alto, fu costruito nel 1112. Ma la caratteristica che rende unica Bosa sono i colori: dal castello si gode di uno spettacolare panorama sulle case dalle vivaci facciate multicolori e sulle antiche concerie.
Alla scoperta dei popoli antichi
Abitata già a partire dal VI millennio a.C, la Sardegna è stata, per via della sua posizione geografica, al centro del passaggio di tantissime popolazioni. I siti archeologici sono davvero numerosi e fanno dell’isola un vero e proprio museo a cielo aperto. Uno dei più incredibili è Nora, che si affaccia sul mare, ed è considerata la prima città fenicia in Sardegna. Il sito archeologico, nel sud dell’isola, si trova in una posizione invidiabile vista mare e conserva resti, ruderi, colonne e mosaici ancora perfetti.
Anche Tharros, nella penisola del Sinis, venne fondata dai Fenici ed è anch’essa circondata dal mare. Nel periodo romano vennero qui costruiti terme, acquedotti e una rete viaria che si è perfettamente conservata. Gli scavi in corso continuano periodicamente a far venire alla luce nuovi reperti.
Infine, non si può andare in Sardegna senza visitare almeno un villaggio nuragico.
I Nuraghe sono abitazioni incredibili che hanno migliaia di anni e l’isola vanta più di 7000 esemplari. Il complesso più grande è il Su Nuraxi di Barumini, l’esempio più completo e meglio conservato di villaggio nuragico. Tra gli altri siti archeologici di epoca nuragica anche spicca Santu Antine, in provincia di Sassari, una vera e propria reggia nuragica all’interno della quale è possibile visitare le antiche gallerie.
Nel centro della terra
Nella regione delle miniere, quella del Sulcis-Iglesiente sono numerose ancora gli impianti minerari attivi o abbandonati. Merita una visita il Museo del Carbone, situato del sito minerario di Serbariu, attivo dal 1937 al 1964, una delle più importanti risorse energetiche d’Italia.
Il complesso è stato recuperato e ristrutturato a fini museali e didattici. Oltre all’esposizione permanente e alla collezione di lampade, attrezzi, fotografie, documenti, filmati d’epoca e videointerviste, è possibile anche visitare le gallerie sotterranee, ovviamente dotati di apposito caschetto da minatore e torcia: un’esperienza che piace tantissimo ai bambini.
Arte, storia e politica
In Sardegna c’è la patria del muralismo italiano: Orgosolo, una piccola cittadina situata sul Supramonte, nella provincia di Nuoro, in un’area verdissima e selvaggia.
Orgosolo è famosa per aver ospitato nel corso di decenni artisti provenienti da tutto il mondo. I murales, forma artistica nata da movimenti di protesta, rappresentano una critica politica a tutti i temi e gli eventi del ‘900 che hanno segnato la storia d’Italia e del mondo: dalla resistenza alla lotta per i diritti umani, dalle grandi rivoluzioni alla fame nel mondo.
Le vie di Orgosolo sono diventate un luogo magico dove passeggiare immersi nella bellezza di un’arte inusuale che fa sicuramente riflettere.
Meno conosciuto di Orgosolo ma altrettanto interessante è San Sperate, non lontano da Cagliari e quindi più facilmente raggiungibile per chi sceglie di soggiornare nella costa sud dell’isola.
Di grandi dimensioni e dai colori molto accesi, i murales di San Sperate sono 188, meno rivoluzionari ma altrettanto interessanti: raccontano il lavoro contadino, le tradizioni popolari, i prodotti della terra, stralci di vita quotidiana e affrontano tematiche politico-sociali. Un enorme patrimonio artistico in un paese-museo unico al mondo.