Visitare Torino dall’alto, con i bambini

da | 26 Apr, 2018 | Lifestyle, Viaggi

Torino, dall’alto, si offre al visitatore con discrezione e senza particolari eccessi. È vero che lo skyline ha due parallelepipedi dritti dritti che sono i nuovi grattacieli (uno, quello della Regione, è ancora incompiuto). Ma, anche se non appartiene al novero delle città verticali, Torino riesce a stupirci e a regalarci la voglia di guardarla a naso all’ingiù. Ma dove?

In cima alla Mole Antonelliana

Per ammirare Torino dall’alto, l’ascensore panoramico della Mole Antonelliana è una tappa obbligata, punto di vista privilegiato sulla città, la pianura e le Alpi. La salita al tempietto, da cui si gode una vista mozzafiato nelle giornate di sole, si effettua prima di visitare il Museo Nazionale del Cinema, qui ospitato.
In alternativa si può scegliere di effettuare solo l’escursione per raggiungere il balcone panoramico a 85 metri d’altezza, alla base del tempietto da cui si erge la guglia, quest’ultima inaccessibile al pubblico per ragioni di sicurezza.

Nelle giornate limpide il colpo d’occhio sulla città è notevole. Con il naso all’ingiù si ripercorre il reticolo di strade e si ammirano le colline e le montagne, dal Monviso (a sud) fino alle Alpi valdostane (a est).
Anche la salita in ascensore è emozionante: sospesi in mezzo alla cupola è una meraviglia assistere alle proiezioni e ai giochi di luce del sottostante museo. La gita in verticale è consigliata nelle belle giornate. Se il sole latita ne gioverà la pazienza: nessuna coda per salire. Biglietto gratuito per i bambini fino a sei anni, accompagnati da un adulto.

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Dalle torri di Palazzo Madama

Senza allontanarci dal centro, la cima della torre angolare di Palazzo Madama si raggiunge facilmente in ascensore. L’ingresso è dal Museo Civico d’Arte Antica e se preferite salire a piedi potete optare per la lunga scala elicoidale. Giunti nel sottotetto, attraverso i vuoti della merlatura, godrete della vista scenografica su piazza Castello, su Palazzo Reale e sull’antistante piazzetta. Verso la collina si vede il lungo rettifilo di via Po: una prospettiva schiacciata che termina con la chiesa della Gran Madre di Dio. Sullo stesso lato, a sinistra, la Mole Antonelliana fa sfoggio di sé. Il torrione è relativamente basso e sovrasta di poco gli edifici circostanti, perciò non presenta particolari controindicazioni per chi teme le altezze. Come in tutti i musei civici cittadini, l’ingresso è gratuito per i minori di diciotto anni.

Dal Monte dei Cappuccini e Villa della Regina

A due passi dal centro e alle spalle della Gran Madre, con una breve passeggiata si raggiunge il Monte dei Cappuccini. Il Convento dei frati cappuccini è anche sede del Museo Nazionale della Montagna. Dal piazzale antistante, nelle giornate di sole, la vista è splendida: un cannocchiale a moneta placa le voglie di avventura di ogni bambino. Colpisce il contrasto tra la relativa tranquillità del luogo e i caotici rumori del traffico, in lonta- nanza, oltre il fiume.
Non deve stupire se la visione che si ha sul centro storico di Torino risulta stranamente familiare: da qui la città è stata inquadrata più e più volte, al cinema come in tv. Il quadro d’insieme sul fiume, su piazza Gran Madre, sui Murazzi e sulla Mole sono unici e di immediata riconoscibilità. Anche nelle giornate più grigie la vista è bella.

A breve distanza un altro gioiello barocco ha riaperto felicemente le porte: è Villa della Regina, dimora seicentesca di molte sovrane sabaude. Dai suoi alloggi e dal giardino all’italiana, bellissimo in primavera, si domina la città proprio come faceva la moglie di Maurizio di Savoia, Ludovica, che fu la prima padrona di casa.

Sulla pista del Lingotto

Spostandoci a sud della città, il Lingotto è il luogo ideale per conoscere le profonde trasformazioni che hanno coinvolto in questi ultimi anni il tessu- to economico e architettonico di Torino. L’intero edificio, nato sullo slancio di un sogno futurista che entusiasmò l’architetto Le Corbusier, è diventato un moderno edificio polifunzionale. L’ex fabbrica, ribattezzata dagli operai “la Feroce” (per sottolineare la durezza del lavoro alla catena di montaggio) oggi è un luogo di svago e ospita un centro commerciale, un multiplex cinematografico, un centro congressi e una pinacoteca.

L’architetto Renzo Piano ha realizzato due interventi sul tetto dell’edificio: la Bolla, una struttura dalla forma avveniristica in vetro e acciaio con annessa pista d’atterraggio per elicotteri, e lo Scrigno, una temeraria costruzione sospesa a mezz’aria che ospita la Pinacoteca Agnelli.
Visitando la collezione d’arte è possibile accedere alla parte esterna del tetto del Lingotto, passeggiare sulla pista dove si facevano i test delle automobili, percorrere le curve paraboliche e osservare le due caratteristiche strutture, ormai simboli identificativi del quartiere insieme al vicino Arco Olimpico. La vista spazia verso ovest, oltre la ferrovia e il coloratissimo villaggio olimpico (purtroppo abbandonato) e verso est dove si estende il lembo sud della collina torinese. Anche qui, i bambini sotto i sei anni non pagano il biglietto.

Un altro luogo simbolo della città è il grattacielo Intesa Sanpaolo, sede della importante banca. Al trentacinquesimo piano si trovano un ristorante e un lounge bar molto chic, cui si accede solo con prenotazione. Di quando in quando il grattacielo apre le porte ai visitatori per mostre o visite: tenendo d’occhio il sito www.grattacielointesasanpaolo.com potreste avere la fortuna di guardare la città da una prospettiva nuova.

La collina di Superga

A 675 metri sul livello del mare, in cima alla collina che domina Torino, sorge la Basilica di Superga, costruita a partire dal 1.717 per volontà dei Savoia. Il profilo inconfondibile della chiesa è dovuto alla grande cupola, che si può visitare salendo una ripidissima scala a chiocciola che termina sulla balconata. È il posto ideale per osservare l’orizzonte e le Alpi, ma solo se la giornata è limpida (i bambini al di sotto dei dodici anni non pagano). Se soffrite di vertigini, attenzione: le scale sono strette, lunghe (131 gradini) e non molto agevoli.
È possibile comunque passeggiare intorno alla basilica e nel vicino vialetto panoramico: panchine e cannocchiali regalano un momento di piacevole relax. Anche la salita a bordo della cremagliera, la “dentera” di Superga che parte da Sassi, dà un tocco particolare alla gita.

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Al Colle della Maddalena

Con i suoi 716 metri d’altezza, il Colle della Maddalena è il punto più alto della collina torinese. I pini silvestri fanno respirare aria di montagna.
In cima svetta il Faro della Vittoria, una statua di bronzo alta 18 metri, eretta nel 1928 per commemorare il decennale della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale (sic!). Sul versante che guarda verso Torino si snoda il Parco della Rimembranza, nei cui viali sono ricordati i cinquemila soldati torinesi caduti nella Grande Guerra. L’area verde è molto estesa ed è percorsa da oltre quaranta chilometri di sentieri.
Al Faro si trova una tavola circolare con incisi i punti cardinali e le indicazioni geografiche per identificare vette alpine, città italiane ed europee, una lezione di geografia “sul campo” e all’aria aperta.

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Nel Parco Europa di Cavoretto

Completato per Italia ’61, in occasione del centesimo anniversario dell’Unità d’Italia, il Parco Europa si affaccia sulla parte sud di Torino: dalle sue scalinate sono riconoscibili il Lingotto, il Museo dell’Automobile, corso Unità d’Italia, il PalaVela e il Palazzo Nervi. Negli anni ’60 il parco era raggiungibile da una funivia che partiva dal parco Millefonti sulla riva sinistra del Po, ma l’attrazione è stata purtroppo dismessa.
È un luogo tranquillo, il posto ideale per far scorrazzare liberamente i bambini. Ci sono tante panchine, alcune fontane e un bar per garantire il giusto ristoro dopo tanta quiete.

Dall’alto della mongolfiera

Con i suoi 150 metri di altezza, ben 61 in più della Mole Antonelliana, il Turin Eye, il pallone aerostatico frenato più grande del mondo, sta diventando una delle attrazioni turistiche più apprezzate di Torino. Ovvio che offra una splendida vista da un’altezza che non ha impedimenti, sulla città, la Pianura Padana e la corona delle Alpi. L’ascesa è a misura di bambino, perché il cestello ha le pareti e il pavimento trasparenti. Anzi, si fa con un brivido di paura che rende l’esperienza indimenticabile.

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