Vivere l’arte in famiglia: intervista a Paola Cappelletti

da | 3 Ott, 2024 | Lifestyle, Persone

Paola Cappelletti, esperta in laboratori con Metodo Bruno Munari, e suo marito Otto crescono il loro piccolo Cosimo nell’amore per l’arte, per le cose belle

Si sono conosciuti nel 2010, nel più classico dei modi, Paola, che all’epoca viveva a Milano, e il torinese Otto. “Ci siamo incontrati a un matrimonio di amici comuni – racconta Paola – Ed è davvero buffo perché anche i miei genitori si sono conosciuti così. Io ero amica della sposa e lui dello sposo, ci siamo subito piaciuti e ci siamo dati un primo appuntamento a Torino. Da allora non ci siamo più lasciati: man mano ho scoperto e amato la città e dopo qualche tempo ho deciso di trasferirmi. Era il nel 2014”.

Insieme a Torino

“Insieme abbiamo scelto la casa dove vivere, in San Salvario, un quartiere che amiamo per il suo melting pot di culture e la sua dimensione vivace e umana di scambi, che corrisponde all’incontro di tante culture”.

Come ti trovi a Torino e ti manca Milano? “Nei primi anni non è stato facile – dice Paola – ho dovuto partire da zero e ricostruire tutto, vita lavorativa e nuove amicizie, ma adesso non tornerei  indietro. Milano è una città che può dare tanto in alcuni termini, ma che è diventata molto difficile. Otto e io abbiamo scelto insieme Torino dove la cultura è più accessibile perché fatta di tante piccole realtà, c’è ancora molto da inventare, a differenza di Milano dove tutto sembra seguire grandi rotte. Poi, certo, a Milano torniamo spesso per gli affetti e per i contatti di lavoro che scegliamo attentamente”.

Professione: creativa

Paola è esperta certificata in laboratori Munari che propone nelle scuole torinesi, Otto è fotografo. Due professioni creative, qual è stato il percorso personale per arrivarci? “Ho cominciato a fare laboratori un po’ per caso – risponde Paola -. Quando avevo 18 anni una persona che conoscevo e che si occupava di educazione in natura mi ha affidato la possibilità di costruire percorsi creativi per le scuole in un contesto fantastico: un castello in un’oasi naturale! Così mi sono avventurata in questo percorso che per molti anni ho portato avanti in vari contesti e parallelamente ad altri lavori legati ad arte e design. Ho fatto la costumista, l’illustratrice, ho progettato gioielli, mi sono occupata di fiber art e poi ho scoperto nel tempo che il fare partecipato era l’approccio a me più congeniale. In quel periodo, appena finita l’Accademia di Brera nel 1999, sono arrivata sempre per un fortuito incontro al Laboratorio di Beba Restelli, storica collaboratrice di Munari. Lì ho imparato tantissimo, ho sperimentato questo metodo e ho scoperto le mie affinità con questo approccio alla creatività. Quando mi sono spostata a Torino ho continuato a fare ricerca e ho intrapreso il mio progetto Mille Modi, che si fonda sulla metodologia di Munari, ma che mi ha permesso di trovare il mio modo autentico di fare didattica, con l’intento di portare questi laboratori creativi anche in questa mia nuova città”.

viviamo così

Amore per la fotografia

“Io sono figlio di un fotografo, che lavorava con un approccio totalmente diverso, potremmo dire industriale: era fotografo archivista per la Fiat – racconta Otto -, ma l’amore per la fotografia si è sviluppato negli anni di pari passo con le mie competenze relazionali e sociali. Mi piace coinvolgere le persone in vari contesti: nei miei corsi di fotografia come nel reportage di eventi e matrimoni. Abbiamo anche lavorato insieme, Paola e io, a dei progetti di fotografia di food, lei si occupava dello still life e io della fotografia, ci sono in circolazione fotografie con le tovaglie e le posate di casa nostra. Sogniamo prima o poi di progettare insieme dei corsi di fotografia per bambini, sarebbe bello, chissà…”.

Nuove strade, progetti più grandi

E poi è arrivato il vostro bambino… “Cosimo è nato proprio nel pieno di una ristrutturazione e di un trasloco ma crediamo che sia stata una fantastica lezione. Quando fai un progetto devi sempre essere pronto a immaginare nuove strade e nuovi progetti ancora più grandi. Così la casa non ci  sembra ancora mai finita, oggetti e stanze sono sempre in trasformazione e come tutte le famiglie viviamo in bilico tra improvvisazione e pensieri in prospettiva.

Ma questo modo acrobatico di vivere, condivisibile a molte famiglie, corrisponde anche al nostro modo di porci nel lavoro, siamo due liberi professionisti dobbiamo sempre reinventarci”. Cosimo è un bellissimo nome, rampante, ispirato al protagonista del Barone Rampante di Italo Calvino: “Il nostro desiderio e augurio per nostro figlio,  legato a questo nome, è che cresca un po’ cocciutamente, capace di fare le sue scelte, di costruirsi le sue possibilità a costo di salire su un albero alto e di non scendere più. Poi nella vita di tutti i giorni amiamo anche noi le nostre routine, educativamente cerchiamo sempre di restituire delle regole e dei margini e amiamo condividere le nostre passioni”.

Crescere con stimoli belli

In che modo le vostre professioni e passioni influenzano il vostro modo di essere genitori e anche la vostra quotidianità?

“Amiamo andare in viaggio e girare per mostre dedicate all’arte. Abbiamo sempre portato nostro figlio con noi, crediamo che si possano proporre queste esperienze a qualunque età, naturalmente calmierando i tempi, modulando le proposte. Siamo convinti, e lo diciamo sempre a chi ce lo chiede, che si possono, e si dovrebbero frequentare mostre d’arte contemporanea e di fotografia con i bambini. Alcuni dei nostri itinerari di passioni personali sono diventati luoghi prediletti per la famiglia, e allo stesso tempo il desiderio di condivisione secondo le facoltà di tutti ci ha portati a scoprire nuovi luoghi, per esempio abbiamo cominciato a cercare sempre più collezioni d’arte a cielo aperto, in luoghi bellissimi dove puoi correre tra l’erba e allo stesso tempo attraversare una scultura o un’installazione”.

Gli stimoli arrivano anche dalla conoscenza di persone speciali: “Amiamo pensare poi che l’arte sia un’esperienza che deve passare attraverso la conoscenza diretta di persone che la praticano, per cui quando possiamo andiamo incontro ad artisti o artigiani, visitando laboratori o soggiornando in case d’artista. Il vedere delle mani all’opera o condividere gli strumenti con un autore vale un viaggio e questo viaggio deve essere praticabile da tutta la famiglia”.

paola cappelletti

Piccoli progetti personali

Com’è una giornata o un weekend tipo a casa vostra? “I fine settimana sono spesso momenti distesi a casa, con alcune giornate dedicate a piccoli viaggi e mostre o mercatini, ci piace anche andare per boschi – dice Otto -. Molto dipende dalla stagione e dal nostro lavoro, talvolta lavoriamo nel  weekend anche se cerchiamo sempre di riservarne alcuni liberi in famiglia”.

“Cosimo ama stare tranquillo – prosegue Paola -, soprattutto ora che ha iniziato scuola, desidera dei tempi dilatati, lui è un grande disegnatore e spesso disegniamo insieme, dipingiamo, o costruiamo, talvolta ama stare con me in studio mentre sperimento, si porta via così ritagli e materiali per i suoi progetti personali”.

Un laboratorio aperto al gioco

Avete qualche consiglio per far crescere i figli e le figlie nella bellezza, per coltivare la creatività e l’amore per il bello? “Vivere così per noi non è frutto di una pianificazione, nasce da una necessità, anche dalla fortuna e dalla cocciutaggine di voler fare il nostro lavoro nonostante le precarietà”. “Consigli da dare? Indubbiamente crescere insieme nelle passioni, gli adulti quanto i bambini, io ho imparato e imparo ancora molto da Cosimo, ha portato nuova linfa al mio lavoro – prosegue Paola -. Poi noi non abbiamo mai forzato la mano su possibili ‘talenti’ desideriamo semplicemente che si possa esprimere con serenità attraverso i linguaggi che trova per sé più congeniali. Tutta la nostra casa è un laboratorio aperto al gioco, la stanza di Cosimo quanto il soggiorno.

E naturalmente rendere disponibile il bello che fuori di casa si può trovare, al museo, per strada o in un incontro. Ci piace pensare che ognuno possa ritagliarsi il suo mondo scegliendo il bello come forma di rispetto e amore per le forme di espressione, il bello può essere molto democratico!”.

paola cappelletti

Mille modi

I laboratori secondo Metodo Bruno Munari® per adulti e bambini, a cura di Paola, festeggiano nel 2024 dieci anni di felice creatività con un evento speciale. Il corpo abitato: un percorso fotografico e pedagogico in cui le immagini accompagnano alla scoperta dei processi di apprendimento con tre focus, sentire, trasformare, riconoscersi; concentrandosi sulle proposte dedicate al corpo. Appuntamento il 3 ottobre alle 17 per l’inaugurazione presso l’Archivio e Biblioteca Pedagogica del Comune di Torino, in corso Francia 285. Per l’occasione sarà possibile partecipare a un laboratorio aperto senza necessità di prenotazione. La mostra sarà visibile fino al 9 novembre. Facebook: Millemodi

Fotografie che raccontano una storia

Otto è fotografo specializzato in eventi, food & drink, matrimoni. Il suo studio propone anche corsi di fotografia: dalle basi a mille scatti emozionanti. Per un uso consapevole della tecnica, per imparare a trovare l’angolo giusto, il momento giusto, i toni giusti e fare delle foto con una marcia in più. marcocampeotto.it/corsi

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