Worldschooling: in viaggio per scoprire il mondo

da | 18 Lug, 2023 | da non perdere, Lifestyle, Persone, Viaggi

Una famiglia che vive, lavora e impara viaggiando, sperimentando il metodo del worldschooling e appoggiandosi alla rete internazionale di scuola nel mondo

Chi non vorrebbe abbracciare uno stile di vita unico che combina lavoro, viaggio e istruzione?

La “Famiglia Slow Travel” – Barbara e Giuseppe con il figlio Jacopo – ha scelto di rompere le convenzioni e fare del mondo un’aula di apprendimento.

Tutto è iniziato con la pandemia, che non solo ha aperto nuove prospettive, ma soprattutto offerto nuove opportunità lavorative grazie al lavoro da remoto che permette di allontanarsi dalle sede di lavoro grazie a una modalità sempre più smart, con tempi più flessibili e connessioni sempre più veloci. 

Quella di Barbara e Giuseppe non vuole però essere un’esperienza mordi e fuggi, ma una modalità slow di viaggiare, con periodi di almeno due mesi nello stesso paese, per conoscere più profondamente la cultura locale e permettere a Jacopo di imparare grazie all’immersione in nuove culture, al contatto con diverse lingue e relazionandosi con persone apparentemente diverse da noi. 

Prima destinazione: Grecia!

Barbara e Giuseppe non hanno lasciato tutto da un momento all’altro. Psicoterapeuta lei, informatico freelance lui, dopo la pandemia si sono resi conto che avrebbero potuto fare qualcosa che prima di allora era impensabile: viaggiare e lavorare allo stesso tempo. 

“Abbiamo lasciato la nostra casa in Italia quasi un anno fa, dopo un lungo periodo di preparazione”, racconta Barbara. “Prima di tutto dovevamo organizzare bene il nostro lavoro online, capire quale potesse essere il paese più adatto per iniziare e poi come organizzarci per la scuola di Jacopo. Per le prime esperienze abbiamo quindi scelto di appoggiarci a Boundless Life, una Hub che supporta i nomadi digitali che viaggiano con la famiglia offrendo casa, spazio coworking, progetto educativo per i bambini e altri servizi riservati alla community. Si tratta di un progetto tutto nuovo, a oggi attivo solo in quattro paesi – Grecia, Portogallo, Italia e Indonesia – e che propone un metodo di apprendimento innovativo ispirato a quello finlandese per i bambini. 

La nostra prima destinazione è stata Syros, un’isola greca dove abbiamo trascorso tutto l’autunno. Dopo una breve sosta in Italia siamo ripartiti, e ora stiamo concludendo la nostra esperienza portoghese, per la precisione a Sintra, non lontano da Lisbona”. 

famiglia slow travel

Worldschooling, l’immersione nella cultura locale

Barbara e Giuseppe continueranno a viaggiare ma questa volta organizzandosi in autonomia, con il supporto delle community di nomadi digitali. L’approccio educativo, al centro del nuovo stile di vita, continuerà a essere quello del worldschooling: simile a quello del homeschooling, si differenzia per il contesto educativo e non sempre segue un modello strutturato, come invece può avvenire con l’homeschooling. 

“Invece di seguire un curriculum standard, il bambino impara attraverso l’esplorazione diretta del mondo che lo circonda”, spiega Barbara. “Viaggiando da un paese all’altro i bimbi sono immersi in culture diverse, imparano nuove lingue, scoprono storia e tradizioni locali. Jacopo ad esempio sta crescendo bilingue italiano/inglese, ma ha imparato diverse parole in greco e portoghese e nel suo gruppo di amichetti sente quotidianamente anche altre lingue e quindi suoni”. Un bellissimo modo di apprendere basato sull’esperienza, che promuove lo sviluppo di una mente aperta, una curiosità innata e una profonda comprensione del mondo complesso e variegato in cui viviamo.

Destinazione Asia

Viaggiare a lungo non significa per forza tagliare i legami con la propria famiglia: Barbara e Giuseppe ritengono importantissimo il rapporto di Jacopo con i nonni, e per questo ogni 3-4 mesi trascorrono un periodo in Italia.

“Solitamente torniamo in Italia nei periodi di alta stagione, come Natale o l’estate, e viaggiamo nei periodi di bassa. A breve terminerà l’esperienza a Lisbona e torneremo a casa, per trascorrere un periodo vicino alla famiglia, ma abbiamo già pianificato il nostro prossimo anno, che trascorreremo interamente in Asia. 

Nonostante l’esperienza con Boundless sia stata ottima non possiamo purtroppo permetterci di continuare a viaggiare facendo riferimento a loro: si tratta di una start up americana e i costi del supporto educativo si basano su quelli di una scuola in USA, che spesso è privata. 

Lo consiglio sicuramente per chi sceglie di lanciarsi in questa nuova avventura; d’ora in poi faremo riferimento alle numerose community online di nomadi digitali che viaggiano con figli, che permettono di far coincidere il proprio progetto con un’altra famiglia e organizzare piccoli gruppi di mutuo-aiuto. 

Tra queste ci sono, ad esempio, worldschoolong.com, Nomad with kids e tutti i gruppi Facebook di Homeschooling e worldschooling in base al paese dove si desidera andare.  

Grazie a worldschooling.com abbiamo conosciuto le famiglie, circa venti, con cui divideremo l’avventura del prossimo anno: insieme vivremo un primo periodo in Thailandia, vicino alla spiaggia, un secondo in Vietnam e un terzo a Kyoto, in Giappone. 

Alloggeremo vicini e l’organizzazione, guidata da quattro famiglie viaggiatrici che hanno già sperimentato questo metodo altrove, prevede una collaborazione di tutti nell’educazione dei bambini. Ognuno di noi presterà le proprie competenze: c’è chi insegnerà matematica e chi inglese, io ad esempio terrò degli incontri sulla gestione delle emozioni”. 

Un’esperienza che dovremmo provare tutti, in famiglia, per lungo o breve periodo, magari iniziando dalle nostre vacanze estive. 

Perché l’essenza del viaggio è proprio questa: esplorare nuove destinazioni per immergersi in diverse culture e trarre ispirazione da ogni angolo del globo.

Ogni destinazione può diventare una lezione e ogni cultura insegnare nuovi punti di vista. Perché il mondo, non quello studiato sui libri, è una grande risorsa educativa.

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