Tesoro blu: il mare è un ecosistema da proteggere

da | 23 Giu, 2023 | Green, Lifestyle, Tutto food

La meta delle nostre agognate vacanze estive, il mare, è un ecosistema delicato che va protetto, in ogni momento dell’anno

“Mare, mare, mare. Ma che voglia di arrivare lì da te, da te”. Lo canta Luca Carboni e lo pensiamo un po’ tutti in questo periodo, come meta per un agognato riposo. Ma al mare e al suo ecosistema bisognerebbe pensare tutti i giorni, anche per poterne godere nei mesi estivi. Dovremmo, infatti, essere consapevoli che tutto quello che facciamo anche lontano dalla costa finisce rapidamente in mare e ha un impatto sugli ecosistemi marini, sulla biodiversità acquatica, e di conseguenza, sulla terra e sulla nostra salute.

Perché il mare è importante? 

Un respiro su due che facciamo, in qualsiasi parte del mondo ci troviamo, è grazie al mare: l’oceano produce oltre la metà dell’ossigeno. Ma non solo, assorbe il 50% delle emissioni di gas serra e ha un ruolo centrale nella regolazione del clima terrestre (immagazzina calore, grazie al gioco delle correnti che dall’equatore vanno verso i poli, tramite l’evaporazione). Inoltre nessun organismo terrestre è in grado di equilibrare la biosfera e rallentare il surriscaldamento del Pianeta come fanno numerose specie di alghe, piante marine e fitoplancton.

Il mare fa anche bene alla nostra salute e al nostro umore, ha effetti positivi per la circolazione, la tiroide e sono moltissimi gli ingredienti medicinali che provengono dal mare. 

È un grande serbatoio per la nostra alimentazione; non solo ci fornisce pesce (ma purtroppo la maggior parte degli stock ittici è in sofferenza per via della sovrapesca), ma anche altri ingredienti presenti negli alimenti quotidiani: pensiamo al ruolo sempre più importante delle alghe sia per l’alimentazione umana che animale.

Già oggi, nel mondo, tre miliardi di persone vivono grazie alle risorse strettamente connesse alla pesca e alle attività marine e il pesce rappresenta l’unica fonte di proteine per un miliardo e 200 mila persone. Ma l’elenco per cui dobbiamo dire grazie al mare è lungo e potrebbe ancora ampliarsi. Eppure i mari e gli oceani sono in assoluto gli ecosistemi meno studiati, meno conosciuti e più bistrattati.

Piccole azioni quotidiane

Nella situazione di profonda crisi ambientale-climatica in cui ci troviamo è necessario ripensare alle connessioni che ci legano al mare. Anche ciò che succede al largo delle coste o nella profondità dei fondali ha a che fare con noi e sta nel perimetro delle nostre responsabilità. Come sottolineiamo sempre durante Slow Fish a Genova (quest’anno dal 1 al 4 giugno), l’appuntamento di Slow Food e Regione Liguria dedicato agli ecosistemi marini e alla piccola pesca.

Ci sono azioni che ciascuno di noi può attuare come: cercare di eliminare la plastica (si calcola che 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono in mare ogni anno) e promuovere processi di raccolta virtuosi per generare un’economia circolare; escludere cosmetici e prodotti per la cura della persona che contengono microsfere di plastica (dentifrici, scrub); scegliere alimenti che non usano chimica nel ciclo produzione; preferire prodotti locali e contribuire a ridurre la circolazione delle merci da un continente all’altro per soddisfare qualche capriccio gastronomico; scegliere il pesce con attenzione; non disperdere mozziconi di sigarette (sotterrandoli sotto la sabbia non cresce un albero di sigarette); evitare di acquistare indumenti che con i lavaggi rilasciano particelle di plastica… 

Promotori di un’alleanza con gli ecosistemi marini

Dobbiamo, inoltre, essere un pungolo verso la politica perché attui provvedimenti a favore del mare: costruire depuratori, vietare certi tipi di pesca, fare controlli seri a tutti i livelli per sconfiggere l’inquinamento, ripensare al trasporto marino, aumentare le aree protette, cercare soluzioni per le nostre coste coinvolgendo tutti gli attori (istituzioni, pescatori, ricercatori, tecnici) e conciliando ambiente e attività produttive. Impariamo a conoscere il mare e i suoi benefici sulla nostra vita e facciamoci promotori di una salda alleanza con gli ecosistemi marini. Perché tutto è profondamente connesso e portare il mare al centro della nostra attenzione è la strada da perseguire per rendere la nostra vita più sana e il nostro rapporto con il mare più gioioso.

Di Valter Musso

www.slowfood.it

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