“Il 2016 sarà un anno molto importante per Slow Food: compiremo trent’anni e vorremmo fare una festa lunga un anno, coinvolgendo in una sorta di grande convivio le figure che hanno fatto la storia della nostra associazione e i protagonisti di oggi – racconta Daniele Buttignol, direttore e segretario generale Slow Food Italia. La giornata dello Slow Food Day – che nel 2016 si terrà il 16 aprile in tutte le Condotte Italiane – rappresenterà simbolicamente il momento principale di questo anniversario con una serie di iniziative interessanti e divertenti, anche per le famiglie.
Il 2016 sarà poi l’anno del Salone del Gusto Terra Madre: stiamo lavorando per renderlo sempre più unico e accessibile a tutte le persone che vorranno visitarlo. Stiamo pensando a un evento che possa essere vissuto come un’esperienza, dove conoscenza, piacere, riflessione possano integrarsi lasciando al visitatore un’idea chiara di quali sono i principi e i concetti di Slow Food rispetto al cibo vero”.
Quali valori vi piacerebbe trasmettere, in particolare alle famiglie? “Mai come oggi l’argomento cibo è centrale. Lo è nella comunicazione a vari livelli e in particolar modo in quella più superficiale, spesso più sensazionalistica e imprecisa, che raggiunge con la sua immediatezza il pubblico più ampio. Per fare i conti con questa massa di informazioni e gestirne le conseguenze ci vogliono strumenti culturali adatti, dati dall’amore per la conoscenza e dalla capacità di approfondire e sviluppare una riflessione critica. La famiglia è uno dei contesti principali dove si impara sin da bambini a coltivare questi aspetti. Provando a limitare il discorso all’ambito cibo e alimentazione crediamo che comunicare l’importanza delle nostre scelte su come, dove, da chi e con quali criteri scegliamo quello che portiamo quotidianamente sulle nostre tavole sia uno dei canali principali di educazione e di esempio per i nostri figli.
Lavorando nelle scuole con gli orti scolastici e i progetti di educazione ci rendiamo conto di quanto i bambini possano essere sensibili e attenti a temi come la stagionalità, l’impatto ambientale, il concetto di prossimità; come anche i più piccoli sappiano sviluppare, se adeguatamente stimolati, la capacità di apprezzare la complessità dei gusti. Aiutarli in questo spetta sicuramente alla scuola, ma spetta soprattutto alle famiglie ed è proprio sulla trasmissione di valori che ci impegniamo con decisione”.